[scanzonatamente e disimpegnatamente a cura di De…Marga… e ziltoid]

“De…Marga…, che per non tradire la regola non ascolterà il disco fino all’arrivo di questo a casa sua in ben due formati, è qui per allietarvi con un preambolo riguardo ai protagonisti”

Leslie Edward Claypool, meglio conosciuto con l'assai più semplice Les, è nato a Richmond in California il 29 Settembre 1963: io amo questo ometto; ed è un amore incondizionato che non conosce interruzioni di sorta dal lontano 1991, o giù di li, quando scoprii per caso il suo gruppo acquistando il secondo loro disco che parlava del dolce “navigare i mari di formaggio”. Tutto è stato scritto, tutto è stato detto, sulla storia di questa band unica; ed è il medesimo stravolgimento ormonale che mi colpisce quando si presenta l'occasione per parlare di un loro nuovo lavoro, a tre anni di distanza da quel sensazionale ritorno che è stato nel 2011 "Green Naugahyde”.
Non ho ascoltato il disco, ma sicuramente esso diverrà il mio disco dell'anno, perché so già fin troppo bene le sue coordinate musicali: follia, bizzarria a go go, divertimento, cupa psichedelia, scazzo, tecnica da vendere, con una dose massiccia di funk cioccolatoso (e vorrei ben vedere visto il titolo e di cosa di parla nel disco!!!!). Non solo, ritorna dietro le pelli dopo anni quel portento di ritmica, controtempi ed efficienza, che porta il nome di Tim "Herb" Alexander ed il cerchio si chiude: ritorno epocale al passato.
Chiudo gli occhi e mi vedo i tre immersi nello studio di registrazione, ognuno intento nella sua parte musicale, senza degnarsi di uno sguardo: tutto è mirato, tutto è matematico, tutto è finalizzato per dare il meglio attraverso una compattezza sonora che non ha eguali: del resto se si chiamano PRIMUS ci sarà un motivo!!! Les produce, incide per la sua etichetta, registra dove, come e cosa vuole: ha sempre operato così, incurante di mode, tendenze, non dovendo dimostrare nulla a nessuno: non gli può fregar di meno. Suona per il solo piacere di suonare, memore della lezione del genio di Baltimora Frank Zappa.

“ziltoid, che ha tradito la regola ed ha ascoltato il disco in anticipo senza ordinarlo nemmeno in un formato, è qui per cercare di dare un’idea oggettiva del disco”

Un cosa nuova, la prima copertina viola dei Primus. Sì, perché un ascoltatore sfegatato di questa folle band pensa anche a questo. Poi si prepara all’ascolto conscio del fatto che si tratta del rifacimento di una colonna sonora. Una colonna sonora che del tutto si adatta alla linea etica della band. Reinterpretare brani non è cosa inedita per i nostri, e su questo Les e compagni (qui presenti o no) non penso abbiano mai avuto da scusarsi per eventuali figuracce giustamente mai fatte (vedi la frog brigade, vedi miscellaneous debris). Ma insomma, cosa c’è di bello? Il solito. C’è l’immenso e tozzo basso puntualmente stuprato, ci sono i ritmi sbilenchi, quella chitarra sgraziata, le atmosfere grottesche, questa volta anche oscure e inquietanti.
E’ un disco di cover che sono totali reinterpretazioni, non puro e piatto esercizio. Il tutto sa essere psichedelico, cupo, puntualmente strano. Ma soprattutto il mondo che crea è incredibilmente sinistro, anche se, attenzione, in maniera diversa da un esemplare Pork Soda. Qui si trovano i Primus, sono sempre loro, certo, ma in qualche modo diversi da un tempo. Purtroppo la durata del disco può lasciare insoddisfatti, essendoci parecchi intermezzi che alleggeriscono di molto l’ascolto (forse troppo).

Il punto della situazione è cheTim, Les e Larry sono cresciuti, e i loro deliri musicali sono adesso più matematici che mai. C’è meno freak nell’aria, c’è meno droga, più ordine, nessuna storia di pesca tra mari di formaggio, non ci si possono naturalmente aspettare le folli marce proposte negli anni che furono. L’epoca dei capolavori e dell’innovazione è finita da tanti anni, e credo che nessuno da loro ormai si aspetti questo (mi auguro siate tutti appagati dalla sacra triade ’90-’91-’93 almeno). Chiedersi se si tratta di un capolavoro o simili non è quindi di particolare interesse direi, con i Primus di oggi, ma valutare come viene curato il lavoro in quanto intrattenimento sì, e qui si risponde affermativamente: colpo ben riuscito.

Carico i commenti...  con calma