Buon Anno un cazzo, avrebbe urlato in faccia a tutti il Nobile Maresciallo Boselli con quella voce resa cartavetrata da tre pacchetti di nazionali senza filtro e svariati Averna/Montenegro già prima dell’adunata.

Sono brutti - abbigliati persino peggio - come i miei amati Canned Heat, ma Bob “The Bear” e soci avevano un certo carisma, emanavano energia positiva alla vista. Questi sembrano cinque inutili sfigati che si sono messi insieme perché non se li caga nessuno. E invece deliziano con le loro canzoni; molto, ma molto, meglio ascoltarli che vederli insomma.

Sono generoso di natura con chi sento possa meritarselo e ho deciso di tornare a “scrivere” solo per loro. Faccio fatica, consumo tantissime energie per provare a buttare giù qualcosa di decente, di degno del sito. Ma loro se lo meritano davvero, perché sono davvero validi e perché il dna, per quanto riguarda l’aspetto estetico, non è stato decisamente clemente.

Ho comunque chiesto lumi e consigli ai Nobili lassù:

Brian: Boh, mai sentiti.

Jimi: Come Brian.

Syd: Lasciami tranquillo, Conte.

Jim: “Fanno Blues?!

Janis: Chi?!

Bonzo: Ma chi cazzo se ne frega?!

Keith: Come Bonzo, Conte.

Bravi, bravi, vantatevene pure!!! Fortuna vuole che Lemmy e Bon, udito della questione, mentre si godono quest’altra vita in compagnia di aristocratiche ed eleganti fanciulle, alcool e altra roba non ben identificata, probabilmente per innato cameratismo, approvano urlando “Vai Conte, spacca tutto!!!”.Passano pure i Ramones che, bellamente depressi e orgogliosi, mi agevolano un bendisposto ed augurale “Gabba Gabba Hey, Conte“.

Avessi chiesto incoraggiamento a Duane o Ronnie sicuramente avrei trovato gente molto più motivata. Diamo comunque il nobile benvenuto a questi desperados da Forth Worth. Questi raffinati villici hanno prodotto quattro album dalla loro genesi datata 2011 e ognuno di loro merita il vostro ascolto.
Ho scelto “El Astronauta” - ero molto indeciso tra questo ed il primo “Torquila Torquila!”, entrambi stupendi, senza riempitivi e con copertine fascinose - perché la loro prima canzone che ho ascoltato è la splendida, eterea, ventosa e sabbiosa allo stesso tempo, “The Last Great Audit”.

Non fatevi però ingannare dai “miei” Duane e Ronnie per quanto riguarda il genere di questi sventurati texani perché c’è molto di più. Certamente Southern, Blues e un Country molto personale sono alla base del loro sound, che però spesso si divincola - mescolando tutto con nobilissima maestria - verso la psichedelia, l’Hard- Space Rock alla Blue Oyster Cult, allo Stoner cazzuto dei Fu Manchu, lampi Soul e assimilando il meglio varcando la frontiera messicana.

In definitiva questi stravaganti soggetti non avranno avuto in dono la faccia bella e maledetta e un fisico statuario che agevolano verso la fama ma, fidatevi del Conte, vi trasmetteranno incantevoli emozioni. Nove pezzi, ognuno dei quali a suo modo unico per sound, pathos e passione.

Il Rock è morto, sento dire da un paio di decenni….

Ahahahahahahah, Pauper Decepti!!!

Questa Nobile entità ci seppellirà tutti; dai già decrepiti, ai vecchi intolleranti e sclerotici come me fino ai giovani supponenti e sognatori. Stiamo rilassati (si fa per dire, savansadir).

Buon ascolto, Nobili.

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