Queens Of The Stone Age - Stone Age Complications
Che fortuna trovarsi in un megastore di dischi in una delle più importanti città francesi nel periodo di uscita di questo mini album...
Eh, già! Perché l'Italia non ha visto nemmeno una copia, per quanto ne sappia, dell'ultimo EP dei QOTSA. Possiedo un esemplare di questo - assai raro - disco, (chiaramente originale) me ne vanto e mostro le mie chiappe a tutti i più instancabili fra gli instancabili fan delle Regine. Questo è tutto quello che posso fare, perché, al di là di un puro fattore collezionistico non vedo altri fini per Stone Age Complications. 24 minuti di canzoni che bene o male si conoscono già. Troppo pochi 24 minuti per qualche cover, qualche remix e qualche inedito non del tutto inedito.

Però! Però, però, però... fermi! Ok, poche le novità... ed è vero, è registrato davvero bene e rende tantissimo il gruppo. Ma, trovate qualche modo per ottenere il suddetto EP e vi accorgerete che anticipa pari pari quello che sarà il sound e lo stile del quarto album dei QOTSA, Lullabies To Paralyze. Ovvero, intorpidito; con rimandi agli anni '60 alla Kinks; con atmosfere acide alla Subhumans (spettacolare la cover di "Wake Up Screaming"); e con un parziale ritorno ad un suono delle chitarre di Josh Homme quando ancora vomitava fango nei Kyuss, ovvero lenta e torrida psichedelia a sei corde.

Un collezionista di dischi - che si rispetti -, a cui piaccia lo stoner, non può considerarsi tale se gli mancano le rarità (tenete presente che nello stoner sono più le rarità che i dischi noti... basti pensare al leggendario vinile dei Katzenjammer); però se cercate a modo in qualche fiera del disco lo troverete. E allora anche voi potrete andare in giro con le chiappe di fuori!

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