“Non è importante ciò che io penso di Mafalda. Veramente importante è ciò che Mafalda pensa di me” Julio Cortazar – scrittore
“Quino ci insegna che i bambini sono depositari della vera saggezza. Mano a mano che crescono perdono l’uso della ragione e alla fine diventano adulti miserevoli.” Gabriel Garcia Marquez - scrittore
Il disegnatore argentino Quino nel 1964, sfruttò la felice intuizione di Charles M. Schulz (quella cioè di ridisegnare un mondo a misura di bambino, con le stesse dinamiche e inter-relazioni degli adulti) e la rielaborò nella sua strip titolata a Mafalda, inserendo innesti di politica e malessere sociale in dosi massiccie ma mitigati da un’intelligenza e un umorismo fuori dal comune (operazione che il disegnatore americano, coi suoi Peanuts, affrontò in punta di piedi, tutto assorto sulle azioni e reazioni dei suoi personaggi visti in chiave psicanalitica).
Quino sceglie l’innocenza e il “candido sguardo” di una bambina (di fatto ispirato alla figlioletta di un suo vicino) per stupirsi, denunciare e ironizzare su mali e malesseri della società (argentina e non) con un sorriso amaro e disilluso.
Ancora più coraggioso se pensiamo che il fumetto nacque in un periodo dittatoriale per quel Paese e che Mafalda, proprio perché bambina e quindi “inconsapevolmente irresponsabile”, diceva, esprimeva e accusava le cose che non funzionavano nella società e nel mondo, senza espliciti riferimenti a nomi, governi o persone dirette ("cosa ne può sapere una povera bimba di 7/8 anni?") ma facendo discorsi profondi super-partes e senza mezzi termini, regalando spesso a noi lettori vere chicche filosofiche ancor oggi attualissime.
Ai suoi amichetti di quartiere Monolito, Miguelito, Susanita e Felipe (anche questi ispirati agli amici della figlia), Quino assegna un carattere e una figura psicologica ben delineata (l'ingenuo, l'arrivista, la romanticona ecc) che ci fa percepire, a piccole dosi e per intercessione traslata, le nostre meschinità, le nostre debolezze e i nostri piccoli difetti di adulti ormai irrecuperabili.
E sono riflessioni semplici ma al tempo stesso complesse che sfiorano a volte la filosofia, l’etica o la morale, trattati con un sorriso adulto indulgente e consolatorio (“ma tu guarda questi bambini cosa vanno a pensare!”).
Si parla anche di guerra, di politica, di rincaro dei prezzi, di difficoltà nel mondo del lavoro, di televisione, di ingiustizie, di terzo mondo, di calo demografico, di burocrazie assurde fino ad affrontare la delicata relazione tra genitori e figli (qui a differenza dei Peanuts i genitori si vedono e interagiscono coi figli, spesso passando dalla parte del torto o facendo figure alquanto miserrimo e barbine).
Mafalda sembra una bambina, ma in realtà ha una coscienza etica e morale già formata, matura e consapevole. Il suo parlare è schietto, diretto, senza fronzoli o metafore che spesso gli adulti adottano per mitigare certe verità scomode. E lo fa smascherando ipocrisie, denunciando cose o malcostumi che sarebbero ovvii in una società sana, con una lucidità e una verve oratoria davvero invidiabile.
Mafalda è già adulta e formata. I veri “bambini irresponsabili” siamo noi adulti.
Mafalda ci insegna che i bambini in fondo non sono così sciocchi e inconsapevoli come gli adulti vorrebbero farci credere, ma spesso hanno una forza etica e morale che gli adulti hanno scordato di avere.
Il messaggio di Quino in fondo è semplice: impariamo a leggere e interpretare i fatti della Società in cui viviamo con il rigore morale del “nostro bambino interiore”. Avremo SOLO da guadagnarci.
Questo splendido volumone “Tutto il mondo di Mafalda” (della Bompiani Editrice e con oltre 500 pagine!!) raccoglie tutta la produzione di Quino inerente al personaggio, con molti inediti (censurati allora dagli editori dell’epoca), bozzeti, studi, riflessioni e curiosità della sua saga divenuta ormai un “Classico Universale del Fumetto”.
Una chicca impedibile e un libro che non può assolutamente mancare nella libreria di chi ama l’umorismo, la satira e la riflessione intelligente e sagace.
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