Dischi dello Sgabuzzino di Carlo:

INSIDE THE NOISE BOX
PUNTATA 2.

Non sono egoista, non sono egocentrico o perlomeno non credo sia cos dominante quando discuto con qualcuno. Parlo, parlo troppo, quello si; forse piace o forse no, nessuno me lo dice. Sono ignorante, certamente, forse una delle poche cose certe di me. Sono anche una persona talmente insicura da avere la capacità di essere sicura, chissà.
Ieri tornavo a casa da lavoro alle 22, come stasera, ma ieri ho voluto fare un giro più largo: in macchina avevo una canzone dei Today Is The Day, non ricordo quale, due puttane davvero troppo belle per stare per strada urlano tanto quanto la canzone, passo dritto. Poi costeggio il fiume e salgo in collina per poi riscendere ed osservare, di nuovo, la pianura veneta. Una discesa lentissima, chiudendo e aprendo gli occhi, le distese di luci, il buio totale sopra il fiume sacro, il finestrino aperto e un'aria instabilmente fredda e calda; sensazione pre-estive, celebrative, intrinseche in me.

Railhead. Jade Tree. Casa

Stiamo parlando nuovamente di Jade Tree, anzi, stiamo parlando del co-fondatore della Jade Tree. Post-hardcore / emo-core con delle flessioni alternative-rock, la voce molto più sofferente, mai urlante, ma sempre sul punto di cadere rovinosamente a terra. Una band nata giusta senza la dovuta pubblicità che riprende il percorso di Jawbreaker e Samiam.

Ogni tanto ci penso, ma cosa avevano di così speciale gli anni '90? C'è una malinconia di fondo che riporta ad anni lontani, considerati nulli al momento, ed importanti quando ormai sono piccoli spilli nella testa, fa solo male a pensarci.

L'emo per gli hardcorer.

ALL AROUND ME ARE FAMILIAR FACES...

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