(Dal vangelo secondo Monte, 2, 16-48)

…............................................................................................................................................................

In quei giorni, Monte vagava per i campi del Tennessee, come ci fosse arrivato non sapeva, nemmeno ricordava che fosse andato a fare in Tennessee, così saltò su la prima corriera per New York e tornò a casa.

«Cazzo, cominciamo bene.» rimuginò tra sé e sé.

Due giorni dopo, si precipitò al botteghino di Forest Hills, aveva scommesso fino al suo ultimo cent e pure la casa che Ken Rosewall avrebbe massacrato quello sbruffone di Jimmy Connors e voleva esserci per godere dello spettacolo.

«Dio, quanto mi sta sul cazzo Connors.».

Era l'ultimo della fila, ne aveva davanti 15.302, tutti accorsi per assistere allo spettacolo di Ken Rosewall che annienta Jimmy Connors.

«Cazzo, non ne esco vivo da qua.».

Non ci vide più, diede fuori di matto ed iniziò ad arringare la folla.

«Cazzo, fratelli e sorelle, voglio vedere un mare di mani.

Fatemi vedere il mare delle vostre mani.

Voglio che facciate più rumore possibile.

-Voglio che vi ribelliate, fratelli e sorelle, cazzo.

Fratelli e sorelle, è giunto il tempo che ciascuno di voi decida se essere il problema o essere la soluzione.».

«Giusto!» fece eco qualcuno.

«Cazzo, dovete scegliere, fratelli e sorelle.

Servono solo 5 secondi, cazzo, 5 secondi per decidere, 5 secondi per capire qual è lo scopo della vostra cazzo di vita.

Servono 5 secondi per capire che è il momento di agire, è il momento di farla finita con tutto, cazzo.
Fratelli e sorelle, è il momento di testimoniare e io vi chiedo, siete pronti a testimoniare?

Cazzo, siete pronti?»

«Dici spesso “cazzo”.», si intromise Lynn, otto posti avanti.

«E tu il cazzo lo prendi per mestiere.», le ribattè lesto Bud, un posto dietro Lynn.

«Ma falla finita, figlio di puttana! Se sei venuto a piantar grane, sei nel posto giusto, stronzo!», insorse la folla all'unisono.

…............................................................................................................................................................

Fu allora che Monte pronunciò queste parole.

«Io sono Monte, ti ricordi di me? Se non ti passavo i test col cazzo che ti diplomavi al Forest Hills High School, se non ti rimediavo la grana col cazzo che ti compravi la strumentazione per suonare al CBGB's, allora ficcati bene in testa che non avrai altro manager oltre a me, non ci provare nemmeno a farmi fesso sennò te ne faccio pentire, le hai lette tutte quelle clausole sul contratto che hai firmato, sì? Hai presente il fuoco nella Sheena, vero? Gabba gabba!».

«Hey!» rispose la folla in coda, 15.302 voci a comporre il più grande coro che la tragedia ricordi.

«Non mi chiamare alla cazzo, è inutile che stai a telefonarmi ogni minuto, Monte qua e Monte là, i diritti di autore e i soldi delle serate li gestisco io, se azzardi un fiato ti rispedisco a pulire i cessi al CBGB's. Gabba gabba!».

«Hey!».

«Inventati delle ricorrenze, la prima volta che hai incrociato Monte, la prima volta che hai suonato al CBGB's, e vedrai che ci sarà sempre un qualche cazzone che si ricorderà di quando è uscito il tuo primo album e ci scriverà su un florilegio di stronzate, e andrà avanti così per anni e anni e anni, fidati di Monte, pensano di sapere tutto loro, quei cazzoni. Gabba gabba!».

«Hey!».

«Obbedisci a tuo padre e tua madre, ma se ti ordinano di scendere in cantina a prendere la legna, mandali affanculo, tu in cantina non ci deve scendere a nessun costo, lo sai quello che succede in cantina, vero? Fai le pulizie di casa, vai a buttare la spazzatura, tutto quello che ti ordinano, ma in cantina no! Gabba gabba!».

«Hey!».

«Non fare male a una mosca, ma se quei mocciosi giù strada non la piantano di fare questa cagnara infernale, prendili pure a mazzate, sparagli alle spalle, fai quel cazzo che ti pare, basta che la piantano. Gabba gabba!».

«Hey!».

«Non fare la carogna, usa la testa e segui il cuore, non sei ancora stufo di tutti i tuoi fallimenti, di tutti i dolori e di tutte le lacrime che hai versato? Usa la testa e segui il cuore, fidati di Monte. Poi se la pupa del tuo amico ti piace troppo, fregatene pure della sesta, massì, si vive una volta sola. Gabba gabba!».

«Hey!».

«Non rubare, non rischiare, un barattolo di colla costa niente al magazzino all'angolo e non c'è pericolo che qualcuno tiri fuori il coltello e ti apra la pancia, non avessi un cazzo da fare ti racconterei di quel berretto verde in Vietnam, fidati di Monte. Gabba gabba!».

«Hey!».

«Non mentire, fai conto che sei testimone del massacro della tua fidanzata, che un pazzo scatenato la sega in tanti piccioli pezzettini davanti ai tuoi occhi e tu non muovi un dito, quando gli sbirri ti fanno il quarto grado, tu non mentire, digli che non hai mosso un dito perché non te ne poteva fregare di meno oh-whoa-whoa. E pure gabba gabba!».

«Hey!».

«Scordati le donna degli altri, chi te lo fa fare? Non ne hai abbastanza della tua? Non hai ancora capito come sono le donne? Parlano, parlano, parlano, non si zittano un attimo e tu sempre a sbraitarle contro di chiudere quella boccaccia, e vogliono sempre che le accompagni a fare spese in centro e tu ogni volta a ripeterle che non ci vai, che gli amici ti aspettano per la partita di football. E basta, una buona volta. Gabba gabba!».

«Hey!».

«Scordati la roba d'altri, la decima è la stessa regola della settima, non farmi perdere altro tempo, cazzo. Anzi gabba gabba!».

«Hey!».

«Cazzo, sto sbraitando da un'ora e la fila non è avanzata di un passo.» rimuginò tra sé e sé Monte.

…............................................................................................................................................................

Era venerdì 2 aprile 1976.

Jeffrey stava sei posti avanti Lynn.

John e Douglas erano tre posti dietro Bud.

Thomas otto posti davanti Jeffrey.

Ci credettero solo loro alle visioni di Monte.

…............................................................................................................................................................

Mercoledì 7 aprile 1976 Janis Schacht, addetto stampa della Sire Records, lanciò un comunicato che strillava: «LA SIRE METTE SOTTO CONTRATTO I RAMONES».

…............................................................................................................................................................

Venerdì 23 aprile 1976 «Ramones» era fuori.

…............................................................................................................................................................

I Ramones salvarono Monte dalla strada.

Jimmy Connors aveva stritolato Ken Rosewall 6-1 6-0 6-1.

…............................................................................................................................................................

Se hai fede, ci credi che la storia è andata così.

E le citazioni te le vai a cercare.

Carico i commenti... con calma