Di Randy Newman ci si può anche accontentare di ascoltare le musiche (ottime, specie se si ha un certo gusto "adulto" per suoni orchestrati e old fashioned che sanno di anni cinquanta/sessanta), ma privarsi del godimento arrecato dai suoi testi sorprendenti è peccato mortale.
Per dire, in quest'album esordisce così (in "It's Money That I Love"):

E' il denaro che amo!
Dicono che il denaro non possa comprare l'amore
però ti ci poi procurare mezz'etto di coca,
una sedicenne e una enorme limousine in una calda notte di settembre
questo non sarà amore ma è troppo giusto!

Uno stronzo? No, uno che molto originalmente ed a rischio di equivoci sublima le storture e meschinità della natura umana riferendole alla sua persona, perché siamo tutti un po' avidi, un po' razzisti, un po' vigliacchi? Quanto basta per dovercene vergognare un poco e per non poter barare del tutto con noi stessi quando vediamo all'opera i molto avidi, i molto razzisti, i molto vigliacchi e d'istinto li giudichiamo tanto diversi e peggiori di noi.
L'effetto è spesso spiazzante, prendiamo uno dei capolavori di quest'album "Half A Man": Newman si immedesima in un camionista che approccia per strada una checca, coltello e catena in mano e molta voglia di usarli, lei tremando come una foglia gli dice:

Fermati! Sono solo un mezzo uomo
Mi sarebbe piaciuto fare la ballerina ma sono troppo largo per questo!
Posso solo farti pietà, non rabbia

ma poi(!)? :

Ma guarda invece te, ragazza, anche tu sei solo  un mezzo uomo!
Cammini e parli come uno scaricatore di porto!  

E questo incontro ravvicinato fra frocio e lesbica è avvolto dentro una musica stupenda, con un ritornello indimenticabile e struggente.

Newman è figlio di un medico di Beverly Hills, da bambino vedeva girare per casa esponenti del bel mondo cinematografico e musicale, i fratelli e i cugini di suo padre erano tutti compositori di colonne sonore per i film hollywoodiani del tempo, inevitabile anche per lui sviluppare il gusto specifico per le orchestrazioni ricche e romantiche di quegli anni e per un tipo di musica sempre descrittiva e "filmica", sfociata ben presto nella realizzazione a sua volta di molte colonne sonore (da Oscar, tredici nominations ed una statuetta vinta).

Un tizio alla Woody Allen insomma, più umile e meno narcisista, con la stessa faccia qualunque, la stessa leggera depressione, lo stesso talento ironico fuori dal comune. Per lui, la chiara incapacità di comunicare questo talento, suo malgrado, a vaste platee. Resta una figura di culto, amatissimo da pochi, forse per il tipo di musica definibile anche come antiquata, però brillantemente melodica e soprattutto a vestito di contenuti lirici abrasivi ed emozionanti.

A conclusione traduco il testo dell'ultimo brano di quest'album "Pants", brillante descrizione della sua attrazione sessuale verso qualcuna:

Adesso mi tolgo i pantaloni, adesso me li tolgo!
Tua mamma non può fermarmi, tuo padre non può fermarmi,
La polizia non può fermarmi, nessuno può fermarmi,
E i tuoi insegnanti non possono fermarmi, e il tuo prete non può fermarmi,
E i pompieri non possono fermarmi, e il Presidente degli Stati Uniti non può fermarmi,
Mi toglieresti questi pantaloni? Me li vuoi toglierei?

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