Apri bene gli occhi e guarda che per te
è finita l'ora della infanzia e tu...
tu non hai più il tempo per sognar.
Il tuo volo antico si fermò,
i castelli in aria sono caduti giù,
freddo nella mente e niente più.
La semplicità della prima età
come un fuoco all'alba morirà.
Scopri che il dolore può scoppiare in te
senza una ragione tanto forte che
può sembrarti dolce di morir
E la voce di tua madre non ha più
la magia del tempo in cui al suo seno tu
eri tutto il mondo insieme a lei.
La semplicità dell'ingenuità
come una candela brucerà.
(Intermezzo musicale)
Guarda i vecchi amici non ti danno più
il calore di quei lunghi giorni in cui
non ti domandavi mai perchè.
Ora tu sei uomo e come uomo hai
il denaro, il lavoro, dignità
una donna che ti scalda, ma...
la felicità della prima età,
sai, neanche il cielo ti darà.


Questo è il testo de "Il mattino", traccia portante dell'album, capolavoro di malinconia, "condito" dalle imponenti tastiere suonate da Federico Troiani. Circa 9 minuti e 20 di soddisfazione delle mie orecchie. Un testo meraviglioso interpretato magistralmente dalla già di per sè fievole voce del cantante spagnolo Topel e un intermezzo che sfocia in sfumature hard rock.

Peccato che il resto del disco non abbia solo perle di questo tipo: spesso la voce di Topel, troppo labile, è coperta dalla potente strumentazione ("Favola", prima traccia di questo lavoro) ovvero il testo rischia di scadere nell'eccessiva ripetitività dei versi ("Ognuno sa").
Si ha come l'impressione che più si vada avanti con l'ascolto, più i toni diventino meno favolistici e più cupi e disperati ("Padre" e "Lavoro In Città") fino alle allucinazioni disperate di "Vertigine". Come la copertina, sul davanti un rassicurante teatrino di burattini e sul retro una macelleria.

Un'opera eterogenea: una favola ("Favola"), l'amaro distacco dall'infanzia ("Il Mattino"), il dono della vita e dell'amore ("Ognuno sa"), un'invocazione al padre ("Padre"), l'alienazione indotta dalla tecnologia e dai ritmi di lavoro ("Lavoro in città"), l'allucinazione ("Vertigine").

Se proprio devo sbilanciarmi, mio parere personale, le mie preferite sono "Il Mattino" (non si era capito?), "Lavoro in città" e "Vertigine", un album da considerare.

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