Inizio della piccola premessa. Le Perfume sono tre idol giapponesi diverse dal solito: hanno formato il gruppo quando avevano 12 anni, si sono auto-prodotte dei singoli per farsi conoscere, hanno molto lavorato, sono state scoperte dal dj Yasutaka Nakata (l'erede artistico di Yasuharu Konishi dei Pizzicato Five) e dopo sette anni di gavetta hanno raggiunto un successo clamoroso in patria. Fine della piccola premessa.
Se c'è un genere che disprezzo pregiudizievolmente è il j-pop. Cioè, facciamo dei distinguo: il Giappone si produce tantissima musica dei generi più disparati (è il secondo mercato mondiale dopo gli USA); il pop giapponese, nella fattispecie, è certo popolato da buoni artisti, alcuni anche ottimi artisti, ma la maggior parte dei popparoli di laggiù sono idol maschi e femmine più o meno carini, solisti e boy/girl band, che grazie al cielo solitamente non durano molto. Poi ci sono delle eccellenze, come sempre: Utada Hikaru è una grandissima artista di respiro internazionale, per esempio, o anche Ringo Shiina, per dirne un'altra. La maggior parte delle volte, comunque, purtroppo ci si trova di fronte a produzioni molto curate e prodotti molto scadenti.
"Love the world" è un singolo del trio vocale Perfume pubblicato nel 2008 e contiene due canzoni più le rispettive versioni karaoke. Al contrario del 99% delle idol giapponesi, queste non sono state scovate su una rivista osé o tramite un casting, ma anzi sono loro stesso che da anni provavano a sfondare finché non sono state scovate dal raffinatissimo e coltissimo musicista/dj/produttore Yasutaka Nakata, membro del duo capsule (giustamente osannatissimo dalla critica) e genio del male. Il suo piano per la conquista del mondo è semplice e funzionante: lui ha preso queste tre bambine, le ha rivestite per bene, ha dato loro tre ruoli distinti (la capa, la bambina, l'outsider) e le ha trasformate da bimbette che si esibiscono alla sagra di paese a star che si esibiscono al Budokan (il San Siro giapponese); last but not least, le tre ragazzine sono certamente delle marionette nelle mani di Nakata, ma sono così deliziose che gli si perdona tutto.
Il dettaglio machiavellico di questo ingranaggio sta nel fatto che la qualità della roba che ha dato loro da cantare è stata in crescendo: all'inizio ha scritto per loro robetta elementare per fare facile presa sul pubblico degli otaku, poi col tempo Nakata s'è permesso di alzare ogni volta l'asticella un po' più su e la qualità dei brani è salita pian piano fino a raggiungere con "love the world" un livello degno dei Daft Punk, e chissà cosa ci riserva per il futuro. La title track del singolo è una canzone techno-pop di altissimo lignaggio, che contiene al suo interno citazioni all'elettronica più truzza (c'è la pianola dei Van Halen di Jump) ed allo Shibuya kei più raffinato (l'arpa sottolinea i passaggi fra la parti della canzone). Le tre voci sono mesciate insieme in maniera da renderle di un'unica, cangiante tonalità imperscrutabilmente elettronica che incede sicura su testi sciocchini e divertenti. Il videoclip, infine, è il trionfo del chroma key e di Photoshop. Anche la b-side, edge, ha ottime caratteristiche: molto più rilassata rispetto alla danzereccia love the world, ricorda vagamente Another Chance di Roger Sanchez e gli Air di Moon Safari, eppure non è uguale a nessuno dei due e trova una terza via nella sognante orchestrazione del sintetizzatore. Tutto molto bello, insomma.
"Love the world" è stato il secondo di tre singoli pubblicati dalle Perfume nel 2008, e presto uscirà il nuovo album, che sicuramente sarà un successo come lo è stato il precedente ed ipnotico "GAME". Non vedo l'ora.
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