Esce per la Snowdonia - label italiana di musica indipendente con in catalogo artisti del calibro Legendary Pink Dots e Le Forbici di Manitù - un disco molto interessante del musicista e compositore italiano Luigi Porto (aka Appleyard College) intitolato “Scimmie”. Si tratta della colonna sonora del film di Romano Scavolini “L’apocalisse delle scimmie”.

La musica contenuta è molto varia e sperimentale e denota diverse influenze: musica contemporanea, psichedelia, canto popolare e rap vengono mischiati creando un sound originale e fresco. Luigi Porto si è avvalso della collaborazione di ospiti di vaglia fra cui la soprano Carmen D’Onofrio, qui alle prese con una sofferta interpretazione dell’Ave Maria in russo (in passato ha prestato la sua voce a band del giro “oscuro” come Argine e Camerata Mediolanense), e il cantautore di protesta e etnomusicologo Rudi Assuntino che reinterpreta un canto popolare torinese.

E’ difficile riuscire a definire questo disco che comunque non lascia indifferenti. Vengono in mente esperienze “storiche” della musica d’avanguardia come Il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza o autori di musica contemporanea come Gyorgy Ligeti e Luciano Berio. Ma la qualità cinematiche delle musiche di “Scimmie” sono evidenti e costituiscono la cifra stilistica del lavoro: in questo senso sono chiari i riferimenti a compositori come Ennio Morricone e Egisto Macchi.

“Scimmie” può sembrare un po’ schizofrenico e poco coeso in alcuni momenti ma in ogni caso, durante l’ascolto, si rimane sorpresi dalle soluzioni eclettiche e innovative e dall’originalità delle soluzioni e delle trovate di Luigi Porto. Un album che mi sento di consigliare a chi è insofferente delle etichette, agli amanti della musica sperimentale e agli ascoltatori più aperti a nuove esperienze.

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