Remember Kahimi Karie?

Gli ascoltatori del "Ruggito del Coniglio", mitica trasmissione mattutina di radiodue (RAI), la conoscono bene, visto che vi si ripropone spesso la sua hit "Una Giapponese A Roma". Un cult del trash più trash che orecchio umano abbia mai ascoltato.
Orbene, Kahimi - "regina della movida giapponese" - fu fidanzata di Keygo Oyamada, alias Cornelius, e oggi è una delle star prodotte dall'etichetta di quest'ultimo, la "Trattoria Records".
Che ci azzecca?, direbbe subito Di Pietro. Nulla, però ci piaceva introdurre in questo modo questo trentenne di Tokyo (Cornelius, appunto) e il suo bel CD "Point".

Ora: i personaggi un po' fuori di testa, gli outsider, gli eclettico-genialoidi ci sono sempre piaciuti un sacco, e il Giappone sembra esserne particolarmente dotato (uno su tutti: "Beat" Takeshi Kitano).

Point, dicevamo. "Eclettico" è la parola. Ci sta dentro tutto, dalla cover di "Brazil" a "I hate hate", pezzo da metallari incalliti.
Però il tutto è incredibilmente organico, e alla fine ne viene fuori un disco che è difficile definire con un'etichetta.
L'unica cosa che se ne può dire è che si tratta di una bibliografia ragionata su tutto quello che si sente in giro negli ultimi tempi.

Grande.

Elenco tracce testi samples e video

01   Bug (Electric Last Minute) (00:40)

02   Point of View Point (03:56)

03   Smoke (05:50)

04   Drop (04:55)

AH igai shikai hiroi
AH katai kotai hiroi

Nageru haneru

AH oshii kitai chigai
AH gokai gurai furai

Nageru haneru

AH sekai hiroi mitai
AH yurui kaze wo hoho wo

Naderu nageru
Haneru nageru

05   Another View Point (05:37)

06   Tone Twilight Zone (03:40)

07   Bird Watching at Inner Forest (04:24)

08   I Hate Hate (01:44)

09   Brazil (03:29)

10   Fly (05:42)

Fuini shikai
Ashi wo kosuri
Jiyuu ni kidou
Atama no mawari
Fly

Jouji kadou
Kokoro no naka
Kizamu tokei
Hari ni tomaru
Fly

Mado no soto
Totsuzen sukooru

Fly kumo no ue

Kyou no kishou
Sukoshi ijou
Hane wo narashi
Dokoka kieta
Mado no soto
Dokoka kieta

Umi ni kieta

11   Nowhere (05:48)

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Altre recensioni

Di  anonimo cuculo

 In questo disco troviamo alta influenza di suoni “naturali”, nel più vero senso della parola.

 Non c’è un solo brano che sia stato fatto a caso in questo disco e tutto fluisce dolcemente verso le orecchie dell’ascoltatore.