Spaventoso disco degli Autechre. Li ho tutti, ma uno così non s'era mai visto... Impressionante. Il summa della loro opera. Un punto d'arrivo che è un punto di partenza verso... dove solo loro sanno. Un capolavoro. Due fuoriclasse. Roba di un altro pianeta. Dopo trenta ascolti cominci a capirci qualcosa. Sarò più o meno al quarantesimo. Guardo avanti. E comincio a vedere qualcosina. Foschia. Che è sempre meglio della nebbia... O peggio, per me che adoro guidare nelle campagne coi nebbioni da vederci fuori dieci metri.
Consigliato: a chi dice "ormai l'elettronica è sempre quella, siamo al punto di non ritorno, e il glitch qua, e il clicks'n'cuts di là...". Fermi tutti: qua si va sotto shock. Resettata totale.
Sconsigliato: a quei giornalisti che quando non riescono a capire un disco dicono che è una merda.
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Altre recensioni
Di Giubbo
Questi ti prendono la testa e te la scagliano via.
Sempre taglienti, glaciali, cerebrali (ci mancherebbe), eppure questa volta dimostrano anche voglia di menar le mani.
Di ZiOn
"Tesi verso il futuro, ma con uno sguardo al passato" sintetizza perfettamente l'album.
Nella conclusiva 'Sublimit' scorrono 15 minuti di carriera in un'unica ipnosi deviata.