I Procol Harum furono tra i maggiori esponenti della scena musicale "neo-classica" della musica rock britannica della seconda metà degli anni 60.
Il loro primo album, omonimo, viene pubblicato nel 1967 ed è una raccolta dei loro migliori singoli. L'opera si propone subito all'ascoltatore con un sound caratterizzato dall'organo Hammond di Fisher, dalla chitarra elettrica di Trower, dal piano di Brooker (vocalist e autore di quasi tutto il repertorio) e soprattutto dall'utilizzo della musica classica per comporre brani dalle sonorità epiche e struggenti.
"Conquistador" è una felice combinazione tra blues e sonorità orchestrali, mentre "Mabel" e "Good captain Clack" si segnalano come gli unici angoli di divertimento in un opera dalle sonorità seriose. L'ottimo strumentale "Repent Walpurgis" è caratterizzato da un sound fluido e maestoso e dal duello tra organo e chitarra accompagnato costantemente dalle tastiere. "Homburg" può essere considerato il loro brano per antonomasia: organo in evidenza ed una certa staticità sonora che conferisce cadenze malinconiche al coinvolgente ritornello. "A wither shade of pale" è una delle hit più grandi della storia (10 milioni di copie vendute nel 1967): una struggente melodia (ispirata a 2 temi di Bach) per organo Hammond caratterizzata da un testo onirico, un sound quasi psichedelico e dalla potentissima voce di Brooker.
In conclusione l'album risulta godibilissimo in quanto riesce ad unire melodie tipicamente pop con arrangiamenti ridondanti e maestosi ed inoltre conferma i Procol Harum come i capostipiti di un certo genere di rock, vagamente progressive, genere che da lì a poco si affermerà con i vari King Crimson, Genesis...
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