Sioux, Cheyenne, Shoshoni, Apache. La maggior parte di loro non vuole più che vengano definiti indiani, ma semplicemente nativi americani. Indiani è un nome denigratorio, un nome coloniale, un nome imperialista e simbolo di una delle (tante, troppe) ere buie della storia dell'umanità.
I nativi americani hanno dovuto subire vere e proprie invasioni di masse delle proprie terre da parte di coloni senza scrupoli e disperati di ogni genere provenienti da ogni parte del mondo in cerca di fortuna e di una vita migliore. Neppure i luoghi sacri sono stati risparmiati, come ad esempio le Black Hills. Il Mount Rushmore si trova proprio lì vicino, un'enorme e beffarda scultura nella montagna che rappresenta le teste dei presidenti, a cui fortunatamente si affianca la scultura montuosa voluta dai nativi americani, un enorme riproduzione di Cavallo Pazzo in sella al suo destriero. A ragione, oserei dire, dato che è stato uno dei grandi eroi insieme a Toro Seduto, Pentola Nera, Capo Giuseppe e ovviamente Nuvola Rossa.
Più volte è stata mitizzata la storia della cosiddetta Frontiera, il West, i nordisti e i sudisti, i cowboy e gli indiani, spesso anche stilizzati dal cinema targato Usa. Una storia sanguinosa, fatta di guerre spietate e ad armi impari, massacri di ogni sorta senza risparmiare donne e bambini, trattati di pace non rispettati, promesse mai mantenute, ingiustizie e tradimenti di ogni genere. Parliamo di battaglie celebri come quella sul fiume Washita, o come la vittoria indiana al Little Bighorn, un canto del cigno prima di finire nella schiavitù definitiva dopo il Massacro di Wounded Knee.
Questa è una band di nativi americani, i Redbone, riferendosi scherzosamente al termine Cajun per definire un'etnia mista, a cui anche essi appartengono. Formatisi alla fine degli anni '60 a Los Angeles in California, cominciarono ad avere un successo rapido ed esteso per tutti gli Stati Uniti d'America. Nel 1973 uscì questo singolo, We Were All Wounded At Woounded Knee (Fummo tutti feriti a Wounded Knee), una canzone di protesta, che ricorda il vergognoso massacro avvenuto il 29 dicembre 1890 per mano del Settimo Cavalleria, segnando così la fine delle Guerre Indiane. Da quel giorno maledetto, in cui gli ultimi focolai di rivolta furono sedati nel sangue, il destino dei nativi americani è rimasto avvolto in un'ombra perenne, l'ombra della schiavitù delle riserve.
Ma We Were All Wounded At Woounded Knee leva anche un grido di protesta per avvenimenti allora ancora piuttosto recenti, come la rivolta nella riserva di Pine Ridge durante i primi anni '70, in cui un gruppo di attivisti dell'AIM (American Indian Movement) si scontrarono con sordidi e loschi figuri dell'FBI. La rappresaglia, finiti gli scontri sanguinosi, fu spietata: ex agenti FBI ingaggiati come veri e propri aguzzini pestarono a morte, speronarono auto, accoltellarono a tradimento e spararono ad attivisti disarmati. Il caso lampante fu quello dell'omicidio dell'attivista Anne Mae Aquash. Il capro espiatorio fu invece Leonard Peltier, un attivista ingiustamente imprigionato che risiede tuttora in carcere: gli hanno dato l'ergastolo.
Anche i Redbone in una certa maniera ne subirono le conseguenze perché il singolo We Were All Wounded At Woounded Knee venne bannato e boicottato da tutte le radio americane. Gran concetto di democrazia, non vi pare? Fortunatamente il singolo ebbe grande fortuna in Europa, dove il pubblico venne sensibilizzato sull'argomento. Il singolo finì al numero 1 in molti Stati europei.
Ancora oggi i natvi americani sono ignorati o derisi, quando non vengono maltrattati dal resto della società americana. La loro terra non è più la loro terra. La vita fuori dalla riserva non presenta alcuna prospettiva per loro. Le porte sono ancora tutte sbarrate ai "musi rossi". All'interno delle riserve non va tanto meglio: la povertà è assoluta, l'alcolismo dilaga, l'età media non supera i 41 anni di vita. I più fortunati hanno fatto ricchezze con i casinò, altri hanno trovato il petrolio nella loro riserva, come i Navajos, altri ancora possiedono grandi catene di bar o fast food, come i Seminole, che possiedono il marchio Hard Rock Cafè. Ma la maggior parte è ancora in condizioni disperate.
Sognano ancora di tornare nelle terre selvagge dei propri padri, sognano ancora spazi sconfinati ove cacciare il bisonte e fumare il calumet della pace. Ma sono solo sogni: l'incubo metropolitano bianco ha distrutto tutto questo.
Ma i veri americani sono e saranno sempre loro.
Elenco tracce e testi
01 We Were All Wounded At Wounded Knee (03:25)
We were all wounded at wounded knee
You and me
We were all wounded at wounded knee
You and me
In the name of manifest destiny
You and me you and me you and me.
They made us many promises
But always broke their word
They penned us in like Buffalo
Drove us like a heard
And finally on the reservation
We were going for our preservation
We were all wiped out by the seventh Calvary
You and me you and me.
We were all wounded at wounded knee
You and me
We were all wounded at wounded knee
You and me
In the name of manifest destiny
You and me you and me you and me.
Now we make our promises
We won't break our word
Well sing, sing, sing out our story
Till the truth is heard
There's a whole new generation
Which will dream of veneration
Who were not wiped out by the seventh Calvary
You and me you and me.
We were all wounded at wounded knee
You and me
We were all wounded at wounded knee
You and me
In the name of manifest destiny
You and me you and me you and me.
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