È un po' di tempo che mi trovo a girare nervosamente tra i negozi del centro di Milano alla ricerca di qualcosa di nuovo da ascoltare, un gruppo come quelli di una volta che ti appassionavano, ti facevano sentire vicino al panorama underground e alcune volte parte di esso. È passato parecchio tempo da quando senza internet o p2p ci trovavamo (sempre noi poveri sfigati metallari) nel giorno dell'uscita di un disco a intasare la galleria vicino al Duomo nella speranza che una volta venuto il nostro turno l'album non fosse finito ...eh bei tempi... Non chiedetemi perchè ma l'ascolto del debut album dei Relaypse Mexico mi ha fatto venire in mente quel periodo.
In generale l'album ha degli ottimi suoni, soprattutto di chitarra ma in generale tutto il mixing è di ottima fattura. Apre Mexico che sa molto di flavour moderno (System of a down ma soprattutto Godsmack) con stop and go ripetuti, contro cori da fuori di testa e con un ritornello che non mi si toglie più dalla testa (ai aiiia i ai ai ai aiiii...Mexicooo) . Si prosegue con I Try che ascoltata in macchina è a rischio incidente così come Not King ma il bello deve ancora venire Discotheque mette in mostra tutta la carica sperimentale del gruppo un viaggio di cui non ho capito molto ma che non mi ha deluso anzi (anche qui gran ritornello) chiudono l'album tre pezzi su cui spiccano Go Away (dove il cantante mette in mostra le sue doti interpretative) , Devon (molto pattoniana nel suo insieme) e Lost For The Victory che è il pezzo/sigla della federazione italiana di wrestling.
In definitiva un ottimo album che consiglio agli amanti dei gruppi metal/crossover sconosciuti ma bravi.
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