Star Wars ora è nelle mani del colosso Disney. E si potrebbe dire “La Disney impera”, molto probabilmente è così.

Sarebbe adeguato giudicare Star Wars del 1977 come un cinema univoco di fantascienza, perché poi il genere è tale come intrattenimento solo dopo aver ispezionato e sondato l’evoluzione di quest’ultimo.

Si basti pensare che una pellicola come Il pianeta delle scimmie si differenzia dalla fantascienza di uno Star Wars così come lo fa con quella di un 2001: Odissea nello spazio.

E questo ci serve per comprendere, anche all’epoca, che il genio di Lucas aveva messo nel forno un dolce zuccherato che poi sarebbe piaciuto ad una fetta di pubblico trasversale; e successivamente sarebbe divenuto un cinema fantascientifico di puro intrattenimento.

Adesso, anche se la Disney impera, bisogna considerare che Star Wars è un cinema di Intrattenimento, non creato per un pubblico di nicchia, ma alla portata in primo luogo dei fan e successivamente di tutte le altre persone. E questo perché Star Wars si fa amare per quello che è, perché la fantascienza in esso contenuta e arricchita da tutte quelle cose che ce lo fanno amare di più. Star Wars non deve essere spiegato o lo si odia o lo si ama.

E il nostro Rian Johnson, regista e co-sceneggiatore de Gli ultimi Jedi, ama follemente questa saga ed è riuscito a far stare in uno stivale due piedi, ad accontentare il pubblico di nuova generazione e i fan storici.

Sì, se vi fate un giro sul web, questo VIII episodio, è stato apprezzato e criticato allo stesso modo e la soluzione è unica: Gli ultimi Jedi è un buon film.

Questa recensione potrebbe includere quelli che sono i cosiddetti “nei” della pellicola, perchè in effetti, nei ci sono e anche belli grossi e neri. Ma se ci pensate bene criticare un qualcosa significa appunto, che l’opera in se, suscita sensazioni.

Finalmente le risposte ci vengono date e dapprima troviamo la reazione alla faccia sconvolta di Luke Skywalker (Mark Hamill), che non appena prende la spada di suo padre, la getta nello strapiombo alle sue spalle. Io avrei immaginato una scena più figa del tipo lui che con il potere della forza la prende e dice a Rey (Daisy Ridley) <<T’insegnerò le vie della forza>> non è così, non succede questo. Invece succede un qualcosa molto più razionale e meno fantastico. Luke si rifiuta di stare a sentire Rey; perchè lui è stanco, ha una certa età, vuole riposarsi… ma sopratutto lo fa, perchè si sente un fallito. Ecco da qui analizziamo i cardini del film di Johnson il primo è il fallimento. Il fallimento è una cosa che vediamo riproposta in diverse sfaccettature nel film. Dalle scene d’azione appena dopo la intro in cui vediamo anche una ribelle sacrificarsi, a quando ci viene mostrato in Luke nel fallire nei confronti dell’addestramento di suo nipote Ben Solo (Adam Driver).

Da qui parte il secondo cardine del film: l’equilibrio della forza. Esso ci viene insegnato visivamente con una straordinaria scena sull’isola di Ahch-to dove Luke con sarcasmo fa capire a Rey quanto sia importante il concetto di forza, e per la prima volta davvero riusciamo a comprendere il grande spiritualismo, spiritualismo che, si ricollega nel fare filosofico del “tutto scorre” corrente del Panta rhei; da qui “è la forza che scorre potente in te”. Scorre come tiene unito l’intero universo, e come dice Skywalker alla fine del periodo dire che se muoiono i Jedi muore il lato chiaro della forza, è come peccare di boria. Finalmente comprendiamo che non esistono buoni e cattivi, finalmente comprendiamo il vero concetto di equilibrio.

L’equilibrio della forza si palesa quando Luke decide, ormai invano, di risparmiare la vita a suo allievo. Estrae la spada e fa per ucciderlo, ma poi ci ripensa, e denigra il lato oscuro. Luke rimane uno Jedi, perchè anziché eliminare suo nipote che percepiva essere potente, lo risparmia. Da qui abbiamo il fallimento, ma da qui abbiamo ancora un dimostrazione importantissima. Vi ricordate la leggenda di Darth Plagueis? Il quale viene assassinato nel sonno dal suo apprendista? Questo è fondamentale perchè di più ci fa apprezzare il concetto di luce e oscurità. Successivamente Luke spiega a Rey del suo fallimento e anche quello di suo padre in passato. Sarà solo la stessa Rey a far capire a Luke, che non è lui che ha deluso Ben, ma è l’esatto opposto. Così come fu Anakin a deludere Obi Wan e non l’opposto.

Non manca l’ottima veste musicale del compositore storico della Saga John Williams, che anche questa volta ci propone una colonna sonora marcata e sognatrice mediante la quale affronta i temi affascinanti della trilogia originale, miscelandoli ad una nuova melodia che spesso possiamo udire nelle scene fra Rose (Kelly Marie Tran) e Finn (John Boyega).

Le connessioni con il passato della saga non mancano. Questo è l’VIII episodio e spesso lo vediamo connesso con il V: L’impero colpisce ancora. Dire che ci sono degli elementi in comune è giusto, ma non è sufficiente, perchè sì ci sono, ma in episodio VIII possiamo riscoprire delle caratteristiche della saga, che erano state lasciate nel dimenticatoio, affini al concetto di spiritualismo e anche di famiglia. Sto parlando della connessione telepatica della forza. Un altro cardine che ha reso la storia di questo film nuova ed affascinante. Vi ricordate in episodio V quando Luke e Darth Vader comunicano attraverso la forza? Esattamente il regista Rian Johnson riprende quel concetto è ne fa un ganghero di questo Star Wars. E personalmente a me è piaciuto molto, perchè ti senti dentro Star Wars fino alla cima dei capelli, ti fa apprezzare il nuovo con il ricordo del vecchio e te lo fa amare di più.

Passiamo ai Nei di questo film. Il primo secondo me, è la durata. Due ore e mezza sono tante, troppe. Lo spettatore già dopo un ora perde attenzione, il fan resiste, ma già vederlo più di due volte potrebbe annoiare. La pellicola è corposa ed è ricca di avvenimenti, ma ci sono anche delle scene quasi inutili: ad esempio quella del casinò a Canto Bight risulta fatiscente e sfarzosa.

Il secondo neo del film è la morte inaspettata di Snoke. Fortissimo, impetuoso, usa la forza in modus energico; dall’inizio del film si presenta un villan pieno di zelo, operoso nei suoi fini, usa i suoi poteri per ammonire il Generale Hux e lo vediamo anche usare il fulmine della forza. Insomma un cattivo che si prospettava essere affascinante e che avrebbe potuto dare un risvolto positivo alla trama, viene eliminato per necessità di sceneggiatura la quale ci fa percepire che il regista era alle strette. Il fatto stesso di enunciare le intenzioni maligne del suo apprendista Kylo nei confronti di Rey, per poi invece ritrovarsi a perire per mano di quest’ultimo, ci è sembrato sciapo e priva di gusto. Non avendo avuto un suo straccio di background ma al contempo vederlo stabile nel suo ruolo, e poi la sua morte inaspettata, ci ha lasciati perplessi.

Il terzo neo, a modo mio, è l’impronta Disney. Deve in qualche modo palesarsi lo Stargate disneyano legato al franchise e al marketing, la stessa morte e comparsa del capitano Phasma (Gwendoline Christie) con la sua armatura argentea, rappresenta un icona di marketing per i ragazzini, così come la maschera forzata di Kylo Ren, che poi si rivelerà praticamente inutile. Il gioco forza di questo nuovo mondo (ri)scoperto è proprio la miscelazione degli elementi che lo avevano contraddistinto nel passato, con l’aggiunta di un trama e con dei personaggi - dal tono sorprendente - che a tratti peccano di originalità. Difatti la trama di ogni episodio, è costruita ad OC per ogni film, e il fan più scrupoloso comprende l’ineluttabilità di una visione complessiva dell’opera, che si affianca perfettamente ad un riciclo di idee già viste e ricondizionate in sordina per un pilastro Holliwodiano che mira al puro marketing. Ne è la conferma, il finale, che vede i ragazzini giocare con un pupazzetto di Luke Skywalker; alla fine uno di loro esce, e mentre osserva un incrociatore spiccare il salto nell’iperspazio, solleva la scopa come se fosse una spada laser. Un gesto per invogliare i ragazzi a fomentarsi nel franchise di gadget e accessori ecc ecc... Però devo dire che io scelgo di amare questo nuovo Star Wars e quindi il mio responso è decisamente positivo. Voto 8/10.

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