Ci sono film che ti colpiscono duramente allo stomaco. Film che ti corrodono dalla rabbia. Film che ti fanno ridere. Film che ti lasciano l'amaro in bocca. Film che ti fanno disprezzare la società. Film di protesta silenziosa. Film che ti lasciano sfuggire un sorriso sarcastico al loro termine... ma film che ti fanno provare le combinazioni di emozioni appena elencate, sono veramente pochi. Oserei dire unici.
Volando ben al di sopra degli stereotipati canoni hollywoodiani, questo film ci regala una delle esperienze adolescenziali più intriganti e disturbanti che il cinema abbia mai proposto. Lascerai entrare la storia di Donnie, ragazzo adolescente con disturbi psichici (o forse no?), che ti colpirà per critica e analisi spietata e demonizzante della società, che sia questa la scuola, la famiglia o la religione, e non la lascerai più uscire. Colpito da sogni tormentati e visioni inquietanti, nonchè da inconscio sonnambulismo, una sera Donnie lascia la sua camera da letto. In preda alle visioni, egli osserva nella penombra un coniglio gigante rivelargli la "data di scadenza" del mondo. Immediatamente un rumore squarcia il silenzio e fa rinsavire il nostro protagonista che corre subito in casa per accertarsi dell'accaduto. Il reattore di un aereo era precipitato nel mezzo della sua camera da letto. Quando si dice la fortuna...
Da questo punto in poi non voglio più rivelare nulla per non rovinarvi sorprese nè disturbare con parole e aggettivi quella che risulta una delle più belle commedie tragiche degli ultimi 10 anni come minimo. In mezzo ad atmosfere falsamente solari infette da influenze dark e viaggi all'interno di una psiche disturbata, nonchè di teorie spazio-temporali, riscopriremo il viaggio che porterà il ragazzo ad una shoccante verità... Il cerchio alla fine si chiuderà!
Tutto risulta superbo in questo film che rimanda ad una sorta di "Alice nel paese delle meraviglie" adolescenziale dai cupi risvolti e psicologicamente scosso e alterato da una concezione limitata del mondo da parte dei personaggi di contorno. Dico di contorno nonostante nel cast figurino attori di prim'ordine come Drew Berrymore (forse nella sua più bella prova sul grande schermo) e Patrick Schwayze, perchè la scena viene rubata dal protagonista Jake Gillenhal in un'interpretazione che lascia senza fiato. Anche gli attori "secondari" paiono ispirati e ben adatti ai ruoli assegnati loro. Tutto, compresa la bella colonna sonora (Tears for Fears, Duran Duran per citarne qualcuno), fa da contorno e, nello stesso tempo, lascia la sua importante impronta in quello che è il risultato finale.
Insomma un film a cui consiglio vivamente la visione a tutti. Chi si avvicina con fare superficiale lo potrà trovare inconcludente, ma ciò significherebbe che questi non sa cosa siano i bei film. O meglio. I capolavori.
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