Roma 1981. E' mattino presto, Rino rientra a casa. Ha gironzolato per locali, in cerca di quell'umanità autentica che gli dava la ragione del suo essere uomo e artista nel contempo. Un colpo di sonno e un camion che passava proprio di là, investe in pieno la sua Volvo 343, mancavano pochi metri da casa sua.
Una morte ingrata, una punizione che spesso pagano quelli che non vengono a compromessi con la realtà.

Rino non ce la poteva proprio fare a mandare giù il malcostume italiano ma a differenza dei suoi colleghi cantautori,"l'eletta schiera" di gucciniana memoria, sapeva mettere a nudo scandali e sotterfugi con un'apparenza allegra e scanzonata ."Ma il cielo è sempre più blu" è un po' la sua canzone manifesto, un motivetto allegro da cantare sotto la doccia, un testo che narra di varia umanità, di vizi e di virtù italiche, senza proclami, senza politica.
Un cantastorie moderno ma che apertamente riconosceva di essere dalla parte dei "fratelli figli unici" calpestati e odiati, sottomessi e disgregati.
Rino aveva delle certezze, amava il Sud e la sua gente concreta; di questo mondo ne fornisce un ritratto appassionato in "La festa di Maria" e "I tuoi occhi sono pieni di sale", canzoni che ne sottintendono l'amore per una terra arida e fascinosa, un omaggio sentito e dovuto sgombro da retoriche accomodanti. In "E cantava le canzoni" l'approccio folk ben si sposa con la figura dell'emigrante, in questo Rino si dimostra un capostipite di un nuovo modo di sperimentare il folk nella musica d'autore in anticipo coi tempi, un modello che oggi è adottato da numerose nuove formazioni.
"Gianna" è diventato un classico della musica italiana, anche qui un motivetto allegro e apparentemente insulso nasconde il tema dell'emancipazione femminile contro la morale corrente.

Abbiamo tutti un po' bisogno di Rino, se n'è andato da solo ma la sua luce e la sua grande umanità non sono morte con lui.

Elenco tracce testi e video

01   Ma il cielo è sempre più blu (04:31)

02   I Love You Marianna (04:01)

03   Jacqueline (03:15)

04   Tu, forse non essenzialmente tu (03:36)

Tu / forse non essenzialmente tu
un'altra / ma è meglio fossi tu
hai scavato dentro me / e l'amicizia c'è
Io che ho bisogno di raccontare
la necessità di vivere / rimane in me
e sono ormai convinto da molte lune
dell'inutilità irreversibile del tempo
mi scegli alle nove e sei decisamente tu
non si ha il tempo di vedere la mamma e si è gia nati
e i minuti rincorrersi senza convivenza
mi svegli e sei decisamente . . .
Tu / forse non essenzialmente tu
un'altra / ma è meglio fossi tu
e vado dal Barone ma non gioco a dama
bevo birra chiara in lattina
me ne frego e non penso a te
avrei bisogno sempre di un passaggio
ma conosco le coincidenze del 60 notturno
lo prendo sempre per venire da te
Tu / forse non essenzialmente tu
e la notte / confidenzialmente blu
cercare l'anima

05   I tuoi occhi sono pieni di sale (02:53)

06   Sfiorivano le viole (04:59)

Sfiorivano Le Viole Rino Gaetano lyrics
Artist: Rino Gaetano
Album: Mio Fratello E' Figlio Unico
Year: 1976
Title: Sfiorivano Le Viole

L'estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza
nuovi amori da piazzare sotto il sole
il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio
e tu crescevi, crescevi sempre più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo
i passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi
come un sogno di follie venduto all'asta
la notte quella notte cominciava un po' perversa
e mi offriva tre occasioni per amarti e tu
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo
il sole che bruciava bruciava bruciava bruciava
e tu crescevi crescevi
crescevi più bella più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo te mentre io oh ye aspettavo te
si lavora e si produce si amministra lo stato
il comune si promette e si mantiene a volte
mentre io oh ye aspettavo te
il marchese La Fayette ritorna dall'America
importando la rivoluzione e un cappello nuovo
mentre io oh ye aspettavo te
ancora penso alle mie donne quelle passate
e le presenti le ricordo appena
mentre io aspettavo te
Otto von Bismarck-Shonhausen per l'unità germanica
si annette mezza Europa
mentre io aspettavo te
Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo
tuttora in voga mentre io oh ye aspettavo

07   Mio fratello è figlio unico (03:18)

Mio fratello è figlio unico
perche' non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
e non ha mai pagato per fare l'amore
e non ha mai vinto un premio aziendale
e non ha mai viaggiato in seconda classe
sul rapido Taranto-Ancona
e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo
mio fratello e' figlio unico
perche' e' convinto che Chinaglia non puo' passare al Frosinone
perche' e convinto che nell'amaro benedettino
non sta' il segreto della felicita'
perche' e' convinto che anche chi non legge Freud
puo' vivere cent'anni
perche' e' convinto che esistono ancora
gli sfruttati malpagati e frustrati
mio fratello e' figlio unico sfruttato
represso calpestato odiato e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico deriso
frustrato picchiato derubato e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico dimagrito
declassato sottomesso disgregato e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico frustato
frustrato derubato sottomesso e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico deriso
declassato frustrato dimagrito e ti amo Mariù
mio fratello e' figlio unico malpagato
derubato deriso disgregato e ti amo Mariù

08   Berta filava (03:39)

Berta filava e filava la lana,
la lana e l'amianto
del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava
urlava e piangeva e la gente diceva:
"Anvedi che santo vestito d'amianto"
E Berta filava e filava con Mario
e filava con Gino
e nasceva il bambino che non era di Mario
che non era di Gino
E Berta filava, filava a dritto,
e filava di lato
e filava, filava e filava la lana
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava e filava la lana,
filava l'amianto del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: "Anvedi che santo vestito d'amianto"
E Berta filava, filava con Mario, filava con Gino
e nasceva il bambino che urlava e piangeva
e la gente diceva: "Anvedi che santo"
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava, filava con Gino,
filava il bambino cullava cullava, filava l'amianto
e Berta filava

09   La festa di Maria (02:47)

10   Aida (04:22)

Lei sfogliava i suoi ricordi
le sue istantanee
i suoi tabù
le sue madonne i suoi rosari
e mille mari
e alalà
i suoi vestiti di lino e seta
le calze a rete
Marlene e Charlot
e dopo giugno il gran conflitto
e poi l'Egitto
un'altra età
marce svastiche e federali
sotto i fanali
l'oscurità
e poi il ritorno in un paese diviso
nero nel viso
più rosso d'amore
Aida come sei bella
Aida le tue battaglie
i compromessi
la povertà
i salari bassi la fame bussa
il terrore russo
Cristo e Stalin
Aida la costituente
la democrazia
e chi ce l'ha
e poi trent'anni di safari
fra antilopi e giaguari
sciacalli e lapin
Aida come sei bella

11   Spendi spandi effendi (04:00)

Essenza benzina e gasolina
soltanto un litro e in cambio ti do Cristina
se vuoi la chiudo pure in monastero
ma dammi un litro di oro nero
Ti sei fatto il palazzo sul Jumbo
noi invece corriamo sempre appresso all'ambo
ambo terno tombola e cinquina
se vinco mi danno un litro di benzina
Spendi spandi spandi spendi effendi
spendi spandi spandi spendi effendi
Spider coupè gitti alfetta
a duecento c'è sempre una donna che ti aspetta
sdraiata sul cofano all'autosalone
e ti dice prendimi maschiaccio libidinoso
non più a gas ma a cherosene
il riscaldamento centralizzato più ti scalda più conviene
niente carbone mai più metano
pace prosperità e lunga vita al sultano
Spendi spandi spandi spendi effendi
spendi spandi spandi spendi effendi

12   Escluso il cane (04:15)

Chi mi dice ti amo
chi mi dice ti amo
ma togli il cane
escluso il cane
tutti gli altri son cattivi
pressoché poco disponibili
miscredenti e ortodossi
di aforismi perduti nel nulla

chi mi dice ti amo
chi mi dice ti amo
se togli il cane
escluso il cane
non rimane che gente assurda
con le loro facili soluzioni
nei loro occhi c'è un cannone
e un elisir di riflessione

e tu non torni qui da me eh eh
perché non torni più da me
...
Chi mi dice ti amo
chi mi dice ti amo
ma togli il cane
escluso il cane
paranoia e dispersione
inerzia grigia e films d'azione
allestite anche le unioni
dalle ditte di canzoni

e tu non torni più da me eh eh
perché non torni più da me

e tu non torni qui da me eh eh
perché non torni più da me
...

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