Rincuorato dall'accoglienza per la mia prima recensione ritorno. Oggi però sono davvero romantico. Per cui - soffriste di diabete - è meglio che evitate. Perché oggi vi scrivo di quella che - secondo me - è una delle più belle canzoni d'amore mai scritte. L'ha scritta Robert Wyatt. Al che il buon recensore apre una parentesi (io le parentesi le amo). E racconta di un ragazzo, che suonava in un gruppo di nome Soft Machine, che si proponeva di continuare sulla strada tracciata dal Miles elettrico di Bitches Brew. E lui - in quel gruppo (sfigatissimo) - suonava la batteria. Ed era il motore, un po' anche il pagliaccio, insomma il folletto del gruppo. Poi, una sera, si fa una festa e lui, fatto e strafatto, cade da un balcone. Sedia a rotelle per tutta la vita. Suonare la batteria non se ne parla. Ma a lui non gliene frega più di tanto. Va avanti, c'ha le idee, sa suonare più cose, sa comporre. E fa uscire rock bottom, e canta. E la sua voce è la voce di un angelo. E dentro rock bottom alifib. Alifib è dedicato alla sua morosa. Si chiama (chiamava) Alfie. Era la sua lover. Lui dice larder. C'è un video su youtube, che a vederlo la prima volta sembra una di quelle robe aiutiamo i più sfortunati. C'è Wyatt, al pianoforte, da solo. Ci sono palloncini in giro. Come una festa, finita, e quello lì, sulla sedia a rotelle, mamma mia poverino. E canta Alifib. Canta, e mai ne ho sentito un altro, una cosa che capiscono solo lui e Alfie. E la canta a tutti. La canta con la testa in un altro pianeta. E non è da solo. È su un altro pianeta. Lui e Alifib. E in quel pianeta, anche in quel pianeta, si parlano e si capiscono. Gli altri cazzomenefrega. Robert Wyatt. Alifib. No, un ultimo quadro, un'ultima immagine. Mica l'ultimo dei fessi, il chitarrista dei Pink Floyd, lo chiama, per il suo ennesimo compleanno. Fa un concerto e dice Robert: perché non vieni? E - sempre su youtube - se cercate, david gilmour robert wyatt o viceversa, ve lo vedete. Coi capelli bianchi, la barba, la sedia a rotelle. E bellissimo. Mentre pensa ad Alifib. E al pianeta su cui vivono. Loro due.

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