Domenica 29 Marzo 2009 ore:11.08 pagina 103 di televideo:

PDL, Berlusconi chiude il congresso, nasce a Roma il popolo delle libertà.

Clima, Obama convoca forum 27-28 Aprile e chiede un vertice in Italia a Luglio.

Risse tra Nordafricani, DUE MORTI gli episodi a Roma e a Milano.

GP Australia, Button precede Barrichello a Melbourne dominio della Brown GP (Ferrari KO nda).

Calcio, Italia vince in Montenegro.

Da stanotte é tornata l'ora legale.

Scorrendo questa "prima pagina" molte tristi considerazioni sono tristemente affiorate nella mia mente rattristando ancor più una già triste domenica tristissimamente plumbea.

Signori, non ci sono Santi!!! Si parla, parla, parla, Straparla; accordi, unioni, filibustieri di destra, di centro, di sinistra, di dove c...o non so! I risultati son sempre quelli: Altri DUE FIGLI della disperazione non ci sono più.

Hanno anche il coraggio di rincoglionirci col calcio che più malato di così non si può!

Scusate la lunga premessa da me ritenuta necessaria per far capire quanto importante possa essere la musica per la vita di tutti noi. Un momento di evasione da tutto e tutti, da tutti i soprusi e le brutture quotidiane, la libertà di abbinare un disco ad ogni momento dell'esistenza, un rifugio privato in cui rinvigorire lo spirito troppo spesso messo a dura prova dagli eventi.

Quasi quasi dimenticavo, due mesi fa ho perso il lavoro!!!

La musica mi permette di evadere da una dura realtà sempre più ingombrante. In un giorno così brutto per le ragioni suddette, perchè non evadere del tutto, magari nello spazio!

Era il 1979 quando i Rockets si presentarono nei negozi con la loro terza prova in studio a titolo "Plasteroid", opera che confermava le qualità di una band capace (anche per furbe trovate di management/marketing) di creare un buon seguito intorno a sè.

Il disco in questione é fondamentalmente rock con vaghe venature blueseggianti (almeno quello è a mio avviso il background musicale del gruppo), attitudini messe in "castigo" per lasciar spazio a tanta elettronica che all'epoca risultava avveniristica. Il risultato é, in termini musicali, non esaltante ma di certo gradevole. La cosa che più si apprezza in questo disco é lo sforzo (seppure sfacciatamente costruito "a tavolino") di proporre qualcosa di nuovo ed in alcuni episodi si rimane catturati dalla musica facile facile di "Plasteroid", ad esempio in "Electric Delight" dove gli innumerevoli effetti elettronici e l'uso massiccio del sinth completano una sezione ritmica efficace.

Oppure in "Astral World" e "If You Drive" in cui troviamo assoli di chitarra elettrica di buona fattura uniti ad un uso massiccio di tastiere ed effetti "spaziali". Infine c'è "Anastasis" la classica traccia strumentale dalle melodie sognanti che, con l'elettronica a troneggiare, apponeva il marchio di fabbrica su ogni loro disco.

La voce è spesso filtrata elettronicamente a rendere più intrigante in molti cori un cantato "convenzionale". I temi trattati sono tutti a sfondo space/fantasy.

Insomma, sfido chiunque a non muovere almeno un pò il piedino a ritmo di questo onesto "Plasteroid" che con la sua semplicità non Vi farà sussultare, Vi regalerà semplicemente una mezz'ora di spensierata buona compagnia.

P.S. Mi scuso con i redattori per la scarsa qualità della scansione di copertina inviata, ma, da disco non ho potuto fare di più. 

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