La caparbia réclame dei Rockets giunge all’ultima puntata: è il momento del quinto ed ultimo album in studio dei rocchettari del Michigan, poco prima che prendessero ciascuno la loro strada, salutando con un conclusivo disco dal vivo. “Rocket Roll” è bello tosto e intenso, diciamo il più hard del mazzo, con suoni più profondi ed efficaci. E’ del 1982.
Che passa il convento?: c’é l’iniziale “The Record Machine” che è perfetto rock’n’roll, un po’ alla Status Quo, ma la voce di David Gilbert è ben più decisa e adeguata. Ancor di più in “Rock’n’Roll Girl” che invece sa di Ac-Dc, con quei cori affollati, strappati. Continuando il giochino, ecco che la successiva “Gonna Crash” a sua volta odora di Cheap Trick, a ragione della voce cangiante e delle mille chitarre che si alternano, tutte con suoni della madonna.
“(I Wanna) Testify” è la loro reinterpretazione di un successone dei Parliaments, datato 1967. C’era più soul che rock’n’roll negli ultimi Rockets, prima della fine. Che siamo al termine dell’avventura si coglie anche da un’autocover: la traccia 5 “Gimme Your Love” assomiglia smaccatamente ad “I Want You to Love” di un paio di dischi precedenti. L’argomento è sempre lo stesso: me la favorisca!
“Born in Detroit“, naturalmente rock’n’roll al 100%, è l’inno alla loro città, fucina di un rock rumoroso e proletario. Talvolta adrenalinico, come nella susseguente “All Night Love”.
“Kid with the Heart” è dominata da un bel giro di basso, “Rollin’ and Tumblin’” è ancora un rock blues ossessivo e hard, con un grande McCarty, la sua una delle Les Paul nere meglio suonate al mondo. Ma questo non in “Mean Streets”, che si rivela un finale in tono minore.
Un pezzetto di Jimmy McCarty, intervistato qualche tempo fa da un giornalista italiano:“Ti dico la chiave per capire la differenza fra Hard Rock e Rock&Roll: Led Zeppelin sono stati la miglior band hard al mondo, e Bonzo il più incredibile dei batteristi rock… perché Rock sono le palle, la forza… invece Roll è il blues, il Soul. Più pesti duro e più il Roll viene spinto da parte. L’Hard è un’interpretazione bianca della musica nera, ma il Rock&Roll è un invenzione dei neri, di Chuck Berry… I Led Zeppelin erano il Rock e gli Stones sono il Roll. Eppure, per quanto Jimmy Page potesse spingersi lontano, potevi sempre sentirlo restare connesso con il Blues. Per questo, secondo me, i Led Zeppelin non sono mai stati una band Metal, nemmeno per un secondo”.
Puro vangelo. Amo questa grande persona blues. Per tastare con mano la sua divinità digitate “Cactus Live at the Isle of Wight ’70: No Need to Worry/Parchman Farm”.
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