Ed ecco a voi un altra meteora del vastissimo panorama del Prog-Rock italiano degli anni '70.
Questo gruppo capitanato dal cantante Rocky Rossi (tranquilli, nessuna parentela con Vasco) ha dato alla luce un solo album datato 1973, intitolato "Storie di uomini e non".
Sarà che ho un debole per i gruppi progressive privi di tastiere (o quantomeno che la usano in maniera moderata) ma questo disco mi è piaciuto assai e lo considero personalmente come uno dei migliori dischi del Prog minore nazionale.
La voce di Rocky è particolare, non sempre eccelsa, ma spesso leggermente roca e incazzatella come piace a me. Come facevo notare prima l'assenza di tastiere lascia via libera alla chitarra e al sax: i due strumenti sono liberi di intrecciarsi e di lasciarsi andare in duetti e assoli come nella lunga traccia d'apertura: la bellissima e particolarmente ispirata "L'ultima spiaggia". Una citazione particolare và poi a una vera perla che è la seguente "Il soldato": malinconica e struggente caraterizzata da un poetico e disperato testo. Ottima anche la conclusiva e movimentata "Martino". Nel mezzo la strumentale "E" e la piacevole "Io Robot".
Per quello che riguarda alcune notizie su ciò che è successo dopo l'uscita di questo disco ho letto che il gruppo si è fermato a causa dei problemi con la legge avuti da uno dei componenti, successivamente hanno inciso un lp di scarso successo nel 1979 che è stato il preludio al definitivo scioglimento. Rocky purtroppo è morto in un incidente stradale nel 1985.
Se vi piace il jazz-rock o il progressive del nostro caro vecchio stivale e siete degli instancabili esploratori dell'universo musicale potreste avere una piacevole sorpresa ascoltando questo pregevole lavoro.
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