Prima di cadere nel solito equivoco della gente che mi chiede in cosa mi sia piaciuta la regia, la fotografia o cosaltro tecnico (che non sia la recitazione), dico: Non sono in grado di giudicare questi aspetti. Io recensisco un film in base alle emozioni che mi ha dato, alla sua ambientazione storica, alla velocità di certe scene rispetto ad altre e alla capacità recitativa degli attori. Altro non so.

Comunque, tornando al nostro oggetto: ne ho sentite tante su questo film, la critica più diffusa è che si spacci per film storico mentre ci sono delle grandi imprecisazioni come per esempio la presenza di enormi piramidi che coesiste con i mammuth e le tigri dai denti a sciabola. La mia risposta a questo è: QUESTO NON E' UN FILM STORICO.

Il titolo può trarre in inganno se interpretato male, ma a mio avviso va interpretato come una data indicativa che serve a ricordarci come sia ambientato in un tempo lontanissimo, l'equivalente del moderno "C'era una volta". Dobbiamo tenere a mente durante la visione che è un film di fantasia, dove gli elementi magici sono determinanti. E dove le piramidi sono pura licenza poetica.

Insomma, in questo film la vita di una tribù di cacciatori che vive tra i ghiacci viene sconvolta dall'arrivo di una bambina dagli straordinari occhi blu, la bella Evolet. Sarà il destino o chissà cos'altro che la legherà al coraggioso D'leh, e quando, da adulti, lei verrà rapita assieme ad un numero consistente di altre persone della tribù, D'leh, il saggio Tik Tik e il giovane Baku partiranno al salvataggio, attraversando un continente intero e scoprendo la presenza di altre civiltà diversissime, di innovazioni tecnologiche e anche della grettezza, della avidità e della crudeltà.

Presto, la spedizione partita con l'intento di salvare Evolet si trasformerà nel tentativo di liberare i popoli dalla minaccia dei rapitori, un popolo a cavallo che li utilizzava come schiavi.

Di questo film mi è piaciuta molto la descrizione della vita degli schiavi, i bravi attori riescono a fare provare le emozioni che chiunque sentirebbe in quelle condizioni; gli animali fantastici come la tigre che verrà salvata da D'leh e che poi, senza trasformarsi in un riconoscente micino di quattro metri di lunghezza (cosa che avrei trovato francamente irritante), farà in modo che la profezia che pende su D'leh si avveri. Mi è piaciuta molto l'aria di complicità tra le persone dell'esercito riunito alla salvezza, senza scadere nel già visto nè nel melenso.  Non svelo altro.

Un'altra critica che ho trovato è stata quella di dire che ai tempi, certo gli uomini non parlavano con termini così difficili, e mors tua vita mea, ma dobbiamo anche ricordarci che: QUESTO E' UN FILM, NON UN DOCUMENTARIO. Non ha nessuna pretesa di indottrinare, bensì di divertire e magari anche un po' commuovere.

Al di là della trama, meravigliosi i paesaggi (dalle montagne innevate al deserto, dal grande fiume alle praterie coltivate dai primi uomini), belli gli effetti speciali sugli animali.

Buona l'interpretazione del protagonista nella parte dell'eroe, un annunciato Messia, che vuole liberare il popolo dalla tirannia. Le scene di battaglia poi, non sono scontate, non sono troppo lunghe, non troppo cruente. Insomma, un bel film.

Una cosa mi ha perplessa: i denti bianchissimi dei primi uomini. Insomma, non sarebbe stato non dico più realistico ma almeno più giusto fargli mangiare un po' di liquirizia prima di cominciare a girare?

Carico i commenti... con calma