….e sentirsi come acqua che scorre lungo un torrente. Fresca, limpida, dolce nell’accarezzare ogni singola forma di ogni singola pietra e ramoscello. Immergersi in essa e rimanere sospesi, lievitando. Niente più fondale. Niente più certezze.
Il fuoco della fenice è puro spirito che aleggia sull’acqua. Sembra farle la corte. Il fuoco si è innamorato dell’acqua. Non ha paura di essere spento da lei: il fuoco della fenice non si può estinguere ma solo ridurne la potenza. Le ceneri non possono disperdersi al vento poiché il vento è amico del fuoco. Ogni cosa è amica del fuoco. Ogni cosa è fuoco.
Questo disco è puro fuoco.
Senza dire una sola parola vi porterà dove voi non siete mai stati o dove siete sempre voluti andare ma non riuscivate a trovare la strada giusta sulla mappa. E questo perché non serviva una mappa.
La fenice illumina il cammino per nove tappe. Cavalcherete il vostro cavallo come cowboy persi nel mondo, inseguiti solo da ombre. Ma sempre con il fuoco della fenice dentro di voi e nella vostra colt. Attraverserete il meridiano di sangue insieme a loschi figuri e a tagliagole provenienti da paesi dimenticati da qualsiasi dio.
“Spade” saranno sguainate, vite richiamate alla terra. Giudici, ragazzi, puttane e chissà chi altro, per ballare infine insieme una danza suonata da altri, in cerchio, ancora e ancora, per sempre. In eterno.
Ogni tappa, suoni nuovi, facce nuove, deserti, montagne, nuvole, pioggia, fiumi, fumo, silenzi….
Come il silenzio dello spazio condensato in “Selce”. Pianeti che roteano nella loro continua orbita, danza di eoni. E noi lì a tendere una mano verso il buio, sicuri che ci possa essere una luce, un fuoco. Perché lo spazio è la casa del fuoco e noi siamo solo ospiti. E’ ora di andare. Cavalcate il vostro destriero di luce violetta e se non siete troppo intontiti da tanta bellezza ritornate sulla Terra.
Perché qui si sta consumando un funerale. La fenice sta morendo, il fuoco si estingue lentamente. La strada è ormai oscura. Suonate campane, suonate!
Organi in chiese di mattoni bruciati dal sole suonano le note di “Fenice”. Che la gente esca per strada e le vecchie accompagnino il feretro pieno di fiori secchi intonando le loro antiche litanie. Che i bambini indossino il vestito buono. Gli uomini già bisbigliano sommessamente al passaggio del feretro: “It Was a Very Good Year”. Già, è stato davvero un ottimo anno. Ma quale poi….tanti altri ce ne saranno ancora. Di quell’anno abbiamo solo un sapore vago ma non lo ricordiamo più tanto bene.
Il feretro con la fenice si avvia lontano verso il tramonto. Il sole saluta anche lui il fuoco. Ma che non si pianga, non c’è né bisogno. E’ già giunto il tempo del fuoco. E’ già tempo di rinascita.
Elenco e tracce
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