C'era una volta un battello a vapore, uno dei tanti che solcavano le rive del Mississippi. Arrivato nel Golfo del Messico, dove il fiume sfocia, il battello si trovò nel mezzo di una burrasca, la corrente si fece più forte, e il battello navigò mesi e mesi in mare aperto, alla cieca. "Terraaaaa!" fece uno....." Si, ma dove cacchio siamo?!"rispose un altro. E il terzo "In Irlanda!"....E il quarto "E tu che ne sai?" "Hanno tutti i capelli rossi e sono ubriachi dalla mattina alla sera"....

Poi si sa come vanno a finire queste cose, dopo mesi di astinenza forzata i marinai si devono sfogare in qualche modo e, da uno di questi "sfoghi", nacque Rory Gallagher.

Si, perchè come si spiega altrimenti che un irlandese sappia suonare il blues in questo modo?

Immaginatevi un Clapton meno patinato e luccicante (lo so è difficile, soprattutto il Clapton degli ultimi anni) sudato e ubriaco, che sale sul palco violentando in ogni modo la chitarra e sputando sporchi blues in faccia al suo pubblico, il tutto in un locale dove il puzzo di birra mista a fumo di sigaro e sudore farebbe vomitare un animale: ecco "Irish Tour".

Si perchè il blues, come il jazz, non ci sta in uno studio di registrazione! Non respira, si sente compresso, soffre di claustrofobia!

Ci vuole un disco dal vivo e, per il sottoscritto, "Irish Tour" è un discone che chiunque chitarrista, ma non solo, chiunque ami il blues/rock, deve avere!

Tecnica, grinta, sudore e passione fumanti, il tutto annaffiato da un enorme boccale di Guinness!

E' morto Rory Gallagher. L'operazione che sedici anni fa doveva donargli un fegato nuovo (il suo lo aveva consumato l'alcool) non andò a buon fine. Aveva 47 anni, "Too Much Alcohol" il titolo di una sua canzone.. .Ora spengo tutto, mi prendo una birra dal frigo, accendo una sigaretta e torno a riascoltarlo...l'analisi la lascio a un altro.

Carico i commenti... con calma