Roy Buchanan chitarrista dotato di notevole tecnica e di brillante fraseggio, nasce nel 1939 in USA. Figlio di un predicatore, cresce a Pixley (California), ascoltando Gospel e Folk. Pubblica il suo primo album nel 1972. La sue superiori capacità espressive gli permettono di valorizzare il Blues ma non solo, visto che si muove agilmente anche i altri generi musicali.

La presente compilation (eccellente) è composta da sedici tracce tutte riuscite sia nell'aspetto artistico che compositivo. Descriverò brevemente i brani che mi hanno entusiasmato particolarmente, anche se sono tutti di ottima fattura. Sicuramente alcuni di voi penseranno che una raccolta non sia il modo migliore per presentare un chitarrista di tale levatura ma posso garantirvi che in questo caso ne vale proprio la pena, inoltre aggiungo anche "simpaticamente" che questo è quello che passa il convento. I primi sei brani sono tratti da "Loading Zone" del '77. I successivi quattro sono tratti da "You,re Not Alone" del '78. Infine gli ultimi sei sono tratti da "A Street Called Straight" del '76. La partenza è già validissima in "Ramon's Blues" con stupendi assoli di chitarra solista di Roy e S.Cropper. In "The Heat Of The Battle" compare alla batteria uno straordinario Narada Michael Walden. "Hidden" ballad estremamente dolce con J.Hammer al piano acustico e un grande S.Clarke al basso. In "Judy" compare ancora N.M.Walden alla batteria e anche al piano. Anche in questa situazione ci troviamo di fronte a un'altra validissima ballad.

Nel sorprendente "Adventures Of Brer Rabbit And Tar Baby" Roy e Clarke ci deliziano con un frizzante duetto di chitarra e basso. "Turn To Stone" è uno strumentale Rock-Blues. La partenza di chitarra è semplicemente esplosiva. "Flight Night Bird" ennesimo strumentale con una impostazione vagamente "Floydiana". La chitarra di Buchanan risulta piuttosto profonda e insinuante. Indubbiamente un piccolo capolavoro. "Down By The River" è una convicente cover di N.Young. Altra efficace cover di J.Hendrix è "If Six Was Nine". Chiude il disco un altro piccolo capolavoro e cioè "The Messiah Will Come Again" con una chitarra "strappalacrime" indimenticabile. Valida anche la copertina con in evidenza Roy e la sua chitarra, voto 3,5 (periodico) su 5.

In conclusione, un disco strumentale di rara bellezza, di un chitarrista ingiustamente dimenticato ma nettamente superiore (sotto molti aspetti) rispetto ad altri molto più blasonati.

PS:"dedico questa recensione a R.Buchanan morto nella prigione di Faifax (Virginia) nel 1988, dove era detenuto per ubriachezza".

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