"Cos'è il prog rock? Cos'è il neo prog rock? Non ho mai capito cosa questi significassero! Noi suoniamo semplicemente la nostra musica e le nostre canzoni, a prescindere dal modo in cui tu voglia chiamarle! Il nostro suono è in continuo sviluppo, i cambiamenti sono le cose più importanti, sia musicalmente che per quanto riguarda la vita privata di ognuno di noi. Senza cambiamenti nella nostra vita finiremmo per suonare il solito album. Spero che i cambiamenti non si fermino mai." (Yogi Lang)

Tanti frammenti messi insieme formano un unico puzzle. Così, a volte, le esperienze positive  e negative che si fanno nella vita, come anche gli stati d'animo, ispirano la creazione di un artista. In questo caso quattro giovani ragazzi tedeschi (dopo alcuni cambi di formazione), iniziano a fare musica suonando alcune cover dei primi Pink Floyd, e di altre band prog. Con il passare del tempo, la band sente il desiderio di comporre musica propria, e così, nel 1999 decisero di incidere il loro primo disco di inediti "God Has Failed".

L'album è ispirato alla morte del padre del tastierista Yogi Lang, e riscuote un buon successo internazionale.

"God Has Failed" è un disco che richiama molto il sound floydiano, ma nel contempo la band ci mette anche del proprio, cercando di esprimere al meglio la propria personalità.

L'album apre con "Holy in the Sky", un brano che mi ha toccato molto per le belle sensazioni che trasmetette. Molti si ricorderrano di quel famoso live, che i Pink Floyd tennero a porte chiuse nell'anfiteatro della Pompei antica nel 1971, in quell'occasione i Pink Floyd suonarono anche "Echoes". Quegli stessi echi, sembrano essere presenti anche in questo brano degli RPWL.

Le melodie diventano più semplici con le successive "Who do you think we are" e "Wait Five Years", che risultano essere molto più dirette e orecchiabili del brano precedente (ma non per questo poco emozionanti).

"In your dreams" e "It's all right" ci riportano di nuovo a strutture musicali un po' più complesse, sottolineando le buoni doti tecniche degli RPWL. "In your dreams" mi ricorda molto vagamente "Sorrow" dei Pink Floyd, e anche la voce di Yogi Lang sembra somigliare un pochino a quella di David Gilmour (sensazioni personali).

Non mancano pezzi più romantici e solenni come la splendida "Crazy Laine", una ballad molto toccante e dolce. Non male anche le successiva "Fool" e la maestosa "Springs of Fredoom". Chiude l'album il brano omonimo, un altro pezzo malinconico ed emozionante, per un disco spensierato e stupendo.

In sintesi la musica degli Rpwl, cerca di suscitare le immagini che abbiamo archiviato nei cassetti della nostra mente attraverso la musica.

"Ogni problema quotidiano può essere fonte di ispirazione. Comporre musica è un modo per dare sfogo alle proprie emozioni , suonare alcuni accordi, rilassarsi e guardare cosa ne viene fuori..." (Karlheinz Wallner)

Personalmente mi sento di consigliare (per chi volesse ascoltare gli RPWL), "God Has Failed" e "World Through My Eyes".

Fino ad ora la band ha pubblicato solo cinque dischi, il loro secondo album "Trying To Kiss The Sun" lo trovo un pochino più originale del primo, grazie a quel tocco orientale che troviamo in brani come "Trying to Kiss the Sun" e "Side by Side".

Buon ascolto!

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