Ryan Adams non è mai stato un artista a cui mancano coraggio ed autostima.
Ne è una dimostrazione il titolo scelto per questo lavoro, "Rock'n'Roll", e l'approccio ingenuo e un po' arrogante che traspare da queste 14 tracce, lontano dagli esordi folk/intimisti di "Heartbraker" e "Gold".
Lo stile di Rock'n'Roll ha le sue radici nel punk delle origini, in un cantato un po' sboccato, che a volte fa l'occhiolino a Liam Gallagher, nelle chitarre "sporche", spesso quasi maltrattate dal buon Ryan.
Non c'è che dire, il risultato è ottimo. Citazionale ed autoreferenziale quanta basta, senza dimenticare una velata ironia, "R'n'R" è un disco diretto e sincero, già a partire dalle prime tracce, Is This It, Shallow e 1974, forse la migliore canzone del disco.
Non mancano comunque slanci intimisti (Wish You Were Here, Rock'n'Roll, la splendida Anybody Wanna Take Me Home) e echi di anni ottanta, nel singolo So Alive, sempre avvolti però da un'immediatezza un po' da rocker adolescente che sembra essere la sua reale forza.

Insomma un'altra opera pregevole di un cantautore che dimostra una prolificità e un'attitudine non comuni. L'unico difetto, peraltro condiviso con molti altri artisti contemporanei, è che spesso l'originalità latita, pur compensata da un songwriting di indubbio valore.
"Rock'n'Roll" è tutto nel titolo, è vecchio Rock. Se stavate cercando quello siete nel posto giusto, altrimenti, forse, no...

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