Però...questo ragazzo ci sa fare!
È quello che ho pensato appena ho finito di ascoltare questo disco, che nel genere rispecchia in pieno il titolo, e cioè rock'n'roll!
Dopo il successo di "Gold" e del singolo "New York, New York", a fine 2003 Ryan Adams (e non Bryan, sia ben chiaro...) esce con questo lavoro ruvido e melodico al punto giusto, che non stanca mai ed ha nell'omogeneità il suo punto forte.

Ritmi elevatissimi con un rock'n'roll veloce sin dall'inizio con "This Is It", bravo che nella parte di chitarra ricorda (e non poco) gli Interpol. Andando avanti incontriamo "Shallow", con la voce abbastanza urlata che ci riporta ai Goo Goo Dolls ed un testo abbastanza particolare ("Girl, don't tell me how you want me tell me how to get through").
In "So Alive" il cantautore newyorkese accentua un falsetto molto particolare che dona alla canzone la palma di migliore dell'album insieme a "Boys", altro brano di ottimo indie rock, con una parte di basso molto semplice ma che ti entra dentro al primo ascolto.
Via via scorrendo non ci sono cali di ritmo eccezion fatta per la decima traccia ("Rock N Roll") che nel titolo dovrebbe essere la rock'n'roll-song per eccellenza e che invece è una dolcissima ballad, molto intimistica, di piano e basso di appena due minuti. In "Note To Self : Don't Die" si è al limite dell'hard rock, con un impianto chitarristico un po' pesante ma che comunque si uniforma abbastanza al resto dell'album.

Tutte le canzoni di questo disco sono state scritte dallo stesso Ryan Adams con qualche collaborazione (come Johnny T Yerington, Brad Rice e Tony Shanahan).
Questo album non diventerà mai disco dell'anno ma per chi ama il rock'n'roll è da possedere, originale o non...

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