Quando dico Turchia a qualcuno verranno in mente le percecuzioni dei curdi tanto citate sui tiggì, i pallosi imperi tanto studiati quanto odiati a scuola, o perchè no, quel pippone di Hakan Sukur, i celebri "Gol-Di-Okan!", le follie in zona cesarini di Terim & compagnia nell'ultimo Europeo, altri come me preferiscono ricordare con immenso piacere la finale di Istanbul! Ma forse molti non sanno che in tali lidi è presente anche una valida e fiorente scena Hip Hop. Il popolare Yunus Özyavuz, in arte Sagopa Kajmer, rapper-beatmaker di Samsun, è sicuramente tra i nomi che più la rappresentano.

Tra la ricca discografia decennaria di quest'uomo, spicca Ikimizi Anlatan Birsey, lavoro uscito per la Melankolia Müzik nel 2007 (il valore sale vista l'annata non proprio favorevole al genere), che vede il connubio già consolidato con la moglie Kolera (difficile non notare la grande affinità raggiunta in episodi come "Fani", il duetto più riuscito), anch'essa nome di spicco della scena Turca, oltre che rapper talentuosa (lunge da certi aborti itaGLiani tipo Posi Argento, La Pina), con un timbro fresco, e buona velocità nel rappare (in tal caso promosse a pieni voti le perfomance sulle orientaleggianti-darkeggianti "Ne Bilirsin" (tra le migliori del lotto), e "Bagli Hayatim Pamuk Ipligine" (melodia clamorosa). Sagopa si presenta invece con una voce più cupa, un flow decisamente fluido e tagliente, (malgrado la lingua non aiuti di certo), e soprattutto una grande abilità al sequencer, producendo beat particolarissimi sospesi tra ritmiche nu alla Premier seconda metà 90's (fantastici i beat di "Kendim Icin" e "Bir Var Bir Yok"), melodie suadenti e nebbiose in stile Temples Of Boom dei Cypress Hill, (non sarà un caso la citazione constatabile nell'estrema somiglianza delle copertine), sonorità e strumenti orientali, ambientazioni mistiche (l'ottima "Monotonluk Maratonu"), ed inquietanti ("Sampiyonu Sikar Yaris", "Sahit Varsa Konus"). Kajmer si destreggia ottimamente anche ai piatti, e ci regala buone prove turntablistiche (disciplina con cui si è affacciato nei 90's al mondo hip hop) su "Af Benim Isim Degil" ed "Emcee Testi", che più di tutte risentono di influenze Soul Assassins nei campionamenti lirici, ed Oldschool, con i molti campioni che passano sotto le mani esperte di Yunus. Momento di maggior spessore del platter è senza dubbio rappresentato dall'eccelsa "Gam Tozu Ve Dunyanin Ninnisi", con un Kajmer magistrale sia alla produzione che al mic. 

I due creano quindi un album dal sapore prettamente 90, con tanta grazia sia nelle liriche perfette, che -soprattutto- sulle numerose trovate stilistiche alternative (per il genere), nelle basi di Kajmer. Old si, ma nel rispetto della tradizione Hip Hop, lontani da certe scopiazzature ed omaggi malriusciti che ognitanto tira fuori qualche vecchia gloria del panorama USA ( magari di quelle che adesso si svendono producendo Madonna e Justin).

Il disco risente di alcuni punti bassi, come la presenza di diversi ritornelli scarsi, e dei pochi momenti più "moderni", come "Kolaysa Anlat" e "Can Havli", che si dimostrano largamente deludenti; ne esce chiaramente che Sagopa renda meglio quando si muove sul passato. Disco ricco e pretenzioso, 21 brani, 2 sole skit, che saprà soddisfare gli appassionati che si sono rotti il cazzo di Pharrel e compagnia bella, e che non disdegnano di esplorare le altre scene, che spesso e volentieri superano la morente mamma America, dove salvo rari casi underground non esce qualcosa di buono da una decina di anni! 

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