Penso che con questo disco Jason Bieler si sia voluto prendere una piccola rivincita dopo essere stato piantato in asso da Kramer: nel bel mezzo di "Water" il chitarrista ha dovuto fare da factotum e scriversi tutte le canzoni senza aver però sto gran supporto da parte di DeVile e Varone.

Sta di fatto che "Devil In The Details" del 1995, a due anni dal precedente "Water", a tutt'oggi, rimane un ottimo album e rappresenta una perfetta unione fra "Water" (dal quale vengono prese le parti migliori) e il capolavoro "The Lizard". 

Uscito anche DeVile, la formazione ritorna a 4 con Jason Bieler chitarrista e cantante, Phil Varone batteria e gli sconosciuti Chris McLeron al basso e Pete Dembrowski come seconda chitarra.

L'innesto di quest'ultima ne fa uscir fuori un album decisamente tirato e con canzoni a dir poco trascinanti, come nel caso della bellissima "Killing Ground" o "Flesh And Bone", ma non mancano anche episodi il cui il songwriting di Bieler dà pieno sfogo alla una fusione tra tastiere e chitarra, che prima non aveva creato la stessa atmosfera, vedesi la iniziale "Russian Girl" (che arriva dopo un breve intro con cori spirituals!), la superba "Eden", con un Bieler decisamente ispirato anche a livello di cantato (molto più pacato e riflessivo rispetto a Kramer) o la dolce e intrigante "Edgar".

Comunque l'album è piuttosto variegato e mai banale o scontato: basta sentire la canzone da Buddha-Bar "Spanish Rain" (che verrà addirittura ripresa in un Ep acustico dai progster Vanden Plas!) o il flavour (mai nascosto) sessantiano di "Victoria". Non sono del tutto soddisfatto invece con il rock banalotto di "Everybody" e di "So Painfully".

Non mancano gradevoli divagazioni acustiche ed infatti "Sunshine" cattura in maniera decisiva; la gradevole e nulla più "Going On" invece fa il suo mestiere. Nel resto dell'album incontriamo comunque un pizzico di follia punk ("All Around"), pop ("The One"), industrial-rock ("The Sky Is Falling") o ambient addirittura ("Afraid").

"Devil In The Details" offre questo: di tutto e di più, ma stavolta fatto bene e con parecchi spunti interessanti che ne fanno un piccolo, sebbene sottovalutato, capolavoro.

Carico i commenti...  con calma