Di fronte a questo disco ci sono opinioni discordanti: alcuni lo giudicano addirittura il capolavoro del gruppo (???), altri addirittura una schifezza immonda (???). Due estremi completamente esagerati: capolavoro no, ma nemmeno schifezza: una via di mezzo, un album decente e (forse) necessario dopo il capolavoro "the Lizard". Nè carne, né pesce dal mio punto di vista, ma qualcosa di cucinato c'è e anche qualcosa di crudo sicuramente, che difficilmente si digerisce.

Dopo la dipartita di Kramer nel bel mezzo delle sessioni, i Saigon Kick restano con una formazione a 3 inedita in cui a cantare è... proprio Jason Bieler, il chitarrista, e con risultati sorprendenti! Al basso resta Tom DeVile (che uscirà subito dopo) e alla batteria Phil Varone. Ed ecco "Water" del 1993

Le canzoni che fanno ricordare i vecchi Saigon, quelli duri, rocciosi e cattivi che non vanno certo sul tenero, li troviamo sull'opener "One Step Closer" (bella), "Torture" (da infarto!), "My Heart" (carina...) e... e basta! Il resto dell'album è totalmente diverso: si passa da sonorità che mischiano flauti e tastiere ridondanti come nel caso della decente "Close To You" o in divagazioni tipicamente acustiche come nel caso della veramente riuscita cover di David Bowie "Space Oddity" o nelle decenti "Fields Of Rape" e "Sgt. Steve".

Le noti dolenti sono, senza ombra di dubbio, quella che è stata (mio dio!) addirittura hit-single in Asia, ovvero "I Love You" (brutta ma proprio brutta) o come nel caso della pallosa "On And On" che, pur avendo influenze funky, sembra na canzone di Prince! Stesso discorso vale anche per "The Way" che non brilla certo per... grinta!

Altri esperimenti invece riescono abbastanza bene come nel caso della title track "Water" con l'introduzione di cori quasi spirituals o come nella ritmata "Sentimental Girl" con un vago retrogusto sixties. Ma se volete ce n'è per tutti, basta sentire i violini di "When You Were Mine" o il piano-bar di "Reprise" (riprendere cosa non ne ho idea...).

In definitiva, se cercate i vecchi Saigon Kick andate a prendere i primi due album e il successivo "Devil In The Details" (veramente ottimo e sottovalutato secondo me). Se invece siete open minded, questo album farà la vostra felicità. Se invece siete come me e dopo un pò non lo capite... cercate di ascoltarlo ancora per capire cosa avevano in zucca nel '93 e se non avevano fumato troppa marijuana!

Carico i commenti... con calma