I fans di Samuele Bersani (lo dico per esperienza personale) sono persone gentili, gradevoli, mediamente istruite, dedite alla più banale delle quotidianità, socievoli, romantiche. Sono, cioè, l'esatta riproposizione, in chiave umana, delle canzoni del cantautore romagnolo. Che sono così: dolci, romantiche, leggere, spesso evanescenti, gradevoli, già sentite mille volte in un passato cantautorale ben più efficace. Le caramelline al miele (fin troppo dolcificante) che il nostro ci propone ormai da trent'anni sono lì a dimostrarlo: a volte, quando lascia lo zucchero nella credenza, riesce persino ad essere sorprendente (vedi "Chicco e Spillo" o "Freak") ma gli accade una volta ogni mille.

"L'oroscopo speciale", anno 2000, passa per essere il suo album migliore. E certo, un passaggio a Sanremo con la melodica "Replay" (che nelle intenzioni dell'autore avrebbe dovuto occhieggiare agli umori e allo stile di Luigi Tenco, oh signùr) e relativo, onorevole, quinto posto, più una prestigiosa Targa Tenco (Miglior Album Italiano Dell'Anno) gli valsero la consacrazione tra i Grandi Cantautori Italiani (legion d'onor da me, or ora, inventata). Ma, con buona pace del suddetto oroscopo, il disco ha ben poco di speciale. Anzi, pare la solita pappa cucinata benissimo (eppure sempre mancante di qualche ingrediente) che il nostro ci propina da inizio anni '90.

Bersani, all'epoca ancora legata alla scuderia Dalla (se ne staccherà l'anno successivo), sceglie come singolo "Il pescatore di asterischi" (che già il titolo dice tutto) e ci sta, è una canzone carina, orecchiabile, con qualche bel passaggio letterale ("siamo giocolieri non perdiamo il tempo a cercare/il senso gravitazionale che non c'è"), eppure, anche al 16esimo ascolto, quel che rimane in testa è ben poco, se non l'aver ascoltato l'ennesimo pasticcino bersaniano che non delude e nemmeno soddisfa, sta lì, come direbbe il protagonista di "Ovosodo", come un uovo che non va né su né giù. E un po' tutto l'album è così: funziona poco la satira delle pubblicità televisive che all'epoca imperversavano nelle emittenti private ("Morelli Mirko"), o le vicende, narrate nella title-track, di un tizio che ammazza una donna dopo averla portata al mare e la fa franca grazie all'arrivo dell'estate.

Poi, va detto, alcune canzoni sono proprio brutte: "Lunedì" (peraltro lunghissima); "Il fossile"; "Isola" (su musica di Sakamoto). Ovviamente, essendo comunque artista dotato, alcune cose le azzecca e le azzecca bene: il no-sense di "Senza titoli" è divertente quanto basta per essere ricordato a lungo; "Slavia" è un pezzo bellissimo (mai più, credo, riproposto in concerto) che lo eleva dai suoi soliti standard (simil)malinconici; l'autobiografia de "Non portarmi via il nome" è bella e, finalmente, sostanziosa. L'abum suona bene, e non potrebbe essere altrimenti, dati i grandi nomi che ci suonano (cito, a memoria, Beppe D'Onghia e Paolo Costa, rispettivamente uno alle tastiere e l'altro al basso).

L'edizione 2001 aggiunge un brano, "Chiedimi se sono felice", presente nella colonna sonora dell'omonimo film (e trionfo al box-office) di Aldo, Giovanni e Giacomo (brano che contiene un ultimo, definitivo e bellissimo verso: "Felicità, dichiarata fac-simile dal giudizio che ha rilasciato un orefice/quella vera sarà, senza un graffio di ruggine"). A distanza di vent'anni, nel 2020, il trio chiederà ad un altro cantautore "colto" del panorama musicale italiano, Brunori Sas, di scrivere la colonna sonora per un loro film, "Odio l'estate". Brunori e Bersani: a distanza di anni, un cantautorato molto simile nei toni e nella persistente nostalgia.

Elenco tracce testi e video

01   Il pescatore di asterischi (04:45)

C' un quaderno che nascondo
ma non ho mai scritto cosa sei per me
perch facile, tu mi leggi dentro
io no

se gli errori li cancello
resta la
peggior calligrafia
che ho
avuto in vita mia
nuda l sul foglio
io sono un pescatore di asterischi
sotto un'onda a forma di parentesi rotonda che mi porta via

non si pu partecipare
subito a un concorso di poesia
che idea
intitolarla apnea
vale un primo posto
in questo gioco di pensieri sporchi sopra a un letto
prima di abbracciarti mi connetto e penso insieme a te
i tuoi capelli neri a punta di inchiostro
si aggrovigliano ai miei

io polipo tu seppia non vuoi farti mangiare
per nella vita c' sempre un per
un cielo che si appoggia sul mare
e tu impari chi sei
come un giocoliere spendi tutto il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'

e c' un grillo che nascondo
ogni tanto esce e dice che
chiss
chiss se anche lei
pura fino in fondo
in questo gioco di pensieri sporchi sopra a un letto
prima di abbracciarti mi connetto pi vicino a te

e tu sei bella come quella Madonna che un giorno qualcuno pesc
anche il polipo e la seppia non si fanno pi male
son saliti a guardare
il cielo che si spegne nel mare
laggi dove sono gli Dei

siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'
il senso
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'
il senso
siamo giocolieri non sprechiamo il tempo a cercare
il senso gravitazionale che non c'
il senso
il senso

02   Morelli Mirko (04:52)

03   L'oroscopo speciale (04:32)

04   Non portarmi via il nome (05:26)

05   Lunedì (05:24)

06   Il fossile (03:47)

07   Senza titoli (04:18)

Il caso vuole che io non sia capace
di assorbire la tua voce in pace
non sto bene
oddio mi sento le caviglie in catene
il caso vuole che io non sia per niente
quello che tu avevi avuto in mente
non importa
ho comprato una chitarra distorta
e la porta sbatte per il vento
ho una guancia sopra il pavimento
no, son svenuto
pensandoci mi è piaciuto
io vivo inseguito dalle videoteche che non hanno mai dei titoli per
me
non ne ho ridato mai uno indietro
è un segreto che sai soltanto te
mi manchi tu non ci sei più è sempre accesa la tv
e mi addormento alle tre
perché a quell'ora mi sento sereno
o almeno non mi faccio un caffè
mi hanno già pulito il vetro e contemporaneamente
le parole che ho inventato senza averle scritte
non fa niente
ricomincio dal presente
io vivo inseguito dalle videoteche che non hanno mai dei titoli per
me
non ne ho ridato mai uno indietro
è un segreto che sai soltanto te
mi manchi tu non ci sei più è sempre accesa la tv
e mi addormento alle tre
perché a quell'ora mi sento sereno
o almeno non mi faccio un caffè
io vivo inseguito dalle videoteche che non hanno mai dei titoli per
me
non ne ho ridato mai uno indietro
è un segreto che sai soltanto te
mi manchi tu non ci sei più è sempre accesa la tv
e mi addormento alle tre
perché a quell'ora mi sento sereno
o almeno non mi faccio un caffè

08   Isola (04:21)

09   Slavia (03:42)

10   Replay (04:23)

Dentro al replay
fra miliardi di altri ci sei
e non hai scia
luminosa d'auto
anche di periferia
come i sogni che farai
o prenderai a noleggio
quando ti addormenterai
con le scarpe sul letto
Dentro al replay
con la testa girata un po' in su
da fotografia
ci sei anche tu prima di andare via
"se rimango ancora qui
è come se morissi
e guardandomi allo specchio
ad un tratto sparissi"
Cadono le stelle e sono cieco
e dove cadono non so
cercherò, proverò, davvero
ad avere sempre su di me il profumo delle mani
riuscire a fare sogni tridimensionali
non chiedere mai niente al mondo
solo te
come una cosa che non c'è
cercando dappertutto anche in me
ti vedo
Dentro al replay
per un attimo c'ero e anche lei
ma in quel momento
qualcosa ho cancellato
si è fermato il tempo, la sua regolarità
e come se morissi
è sparita anche la luna,
è cominciata l'eclissi
Cadono le stelle
allora è vero
e io non so se ci sarò
dove andrò
non lo so se lo merito o no
se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari
se troverò il coraggio ti telefono domani
e più sarò lontano e più sarò da te
dimenticato e muto
come uno che non c'è
tornerò, tornerò davvero
a sentire su di me profumo delle mani
di notte io farò sogni tridimensionali
senza chiedere mai niente al mondo
neanche a te
senza chiedermi perché
ti vedo dappertutto
anche in me
ti vedo

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Altre recensioni

Di  LoveOfMyLife

 I testi sinceri e a tratti "teneri", complicati al punto giusto, rendono l'ascolto di quest'album molto interessante e quasi mai banale.

 Golino alla batteria è un genio!!