"A Collection Of Metal" e' una raccolta di successi, dal 1979 al 1988, della mitica band inglese dei Saxon. Il gruppo, capitanato dal carismatico vocalist Biff Bruford, e' uno dei complessi che fecero nascere la NWOBHM in Inghilterra ottenendo un enorme successo in tutto il mondo. I Saxon grazie ad album come "Wheels of steel", "Heavy metal thunder", "Strong arm of the law" sono ormai divenuti una leggenda del metal, come lo dimostrano i grandiosi concerti, l'ultimo disco "The Inner Sanctum", che fanno ancora oggi.

Questo cd e' la conferma di tutto questo, basta pensare a brani come "Motorcycle Man", "Denim and Leather", "Rock the Nations" e "Play it loud", mentre l'unica pecca e' l'assenza di successi come "Princess of the night", "Heavy metal thunder", "Strong arm of the law" e "The Eagle has landed". L'inizio e' affidato al classico "Strangers in the night", autentica song tutta d'un pezzo dotata di una melodia e di un phatos che solo i Saxon possono creare. Molto interessante e' anche il lavoro delle chitarre, con molti bei assoli, e una grandiosa prestazione di Biff. La seguente e' la bella "Rock'n'roll gypsy", un'altro gioiello della NWOBHM e dei in Saxon in particolare, canzone non molto veloce, orecchiabile, con un buon riff e molto coivolgente nel ritornello. Si prosegue con il classico "And the bands played on" che inizia con una chitarra che ricorda vagamente alcune suonorita' dei Thin Lizzy, per poi procedere con un ritmo molto sostenuto e piacevole e con una di Byford che da' un tocco di originalita' in piu' a questo cavallo di battaglia dei Saxon. Le successive "Back on the streets" e "Ride like the wind" sono delle vere gemme AOR metal, formate da parti di chitarra semplici ma abbastanza pesanti e da ritornelli orecchiabili e ariosi che ricordano gruppi tipo i Def Leppard.

Dopo questi due brani eccezionali si continua con la "vecchia" "Big Teaser" caratterizzata da ritmi movimentati dove si sente una certa influenza di band tipo i primi AC/DC, Ufo o i gia' citati Thin Lizzy. Il proseguimento della canzone e' lineare e interessante, con un ritornello catchy e un'ottima prestazione del resto della band. "I cant wait anymore" e "Broken Heroes" sono delle ottime AOR ballad, orecchiabili e piene di melodia, dove Biff Byford riesce a dare il meglio di se' grazie alla sua magnifica estensione vocale. Il nono pezzo, "Raise some hell", e' l'unica canzone che non mi convince tanto e che forse poteva essere evitato, magari sostituendolo con un brano piu' famoso e bello. Mentre invece la seguente e' la stratosferica "Denim and Leather", una canzone eccezionale, con il suo ritornello immortale ed imperdibile per ogni metallaro che si rispetti. Questa e' la vera ricetta per fare un bel pezzo metal, un riff semplice ma nello stesso tempo efficace, un cantante come Byford (se vi pare poco) e tanta tanta energia e cattiveria. "Rock the nations" e' un'altra hit della band, molto aggressiva e pesante ma come sempre ricca di melodia e di eleganza. Si prosegue all'insegna della storia e della furia, "Motorcycle Man", devastante per potenza ed impatto, una autentica testimonianza della grandiosita' del sound Saxon, ovvero una colata lavica di violenza, velocita' e fierezza. Davvero uno schiacciasassi come pochi che incarna in poco piu' di tre minuti lo spirito "so fuckin wild" del metal. "Everybody Up", "Rock City" rappresentano il lato piu' stradaiolo e commerciale del gruppo, ritmi veloci ed incalzanti, voce rabbiosa del vocalist e veloci assoli di chitarra che rendono questi pezzi interessanti da ascoltare.

"Set Me Free" e' un brano abbastanza tecnico, sostenuto ed orecchiabile, dove in alcune parti strumentali si possono ricordare vagamente i Maiden dei primi due album, mentre l'ultima canzone,"Play it loud", e' molto piu' convincente, piu' incisiva e determinata delle precedenti ed e' un'altro successo dei Saxon che chiude degnamente questa bella raccolta di successi dei mitici Saxon.

Carico i commenti...  con calma