...solo energia, niente fronzoli... diretti, semplici, ingenui anche, ma genuini... tra i miei grandi amori, visti in concerto 3 volte, tra il 1981 e il 1984...... perchè il loro successo sia durato così poco, me lo chiedo ancora adesso, certo è che la vena creativa si è consumata presto, ma abbozzo un ipotesi: la band non risultava “simpatica”, so che è un’ affermazione assurda, eppure la trovo credibile...

“Wheels Of Steel”, un concentrato di Heavy Metal puro, appena appena contaminato da una vena blues, che diviene più marcata nell’album successivo, il bellissimo “Strong Arm Of The Law”, sempre del 1980.... la Band aveva pubblicato un primo album omonimo nel 1979, ingenuo e immaturo, copertina compresa, ma qualcosa di buono già si intuiva... giusto un anno dopo, tuttavia, i Saxon raggiungevano vette espressive inattese, originalità e stile da vendere, tanto da venir considerati insieme agli “Iron Maiden” tra le band più rappresentative dell’ Heavy Metal inglese o NWOBHM.

L’album è diretto e sincero, scarno anche, ma solido come una roccia, senza sbavature, senza scivoloni, tutto “Heavy Metal” puro. Il leader e singer, Biff Byford, ha una voce particolare, penetrante, sofferta, oserei dire una voce “borderline” tanto da farmi temere sempre ai concerti che non ce la facesse, ma poi, arrivava sempre fino in fondo, e ci arrivava alla grande, un frontman ineguagliabile... Il disco si apre con il brano “Motorcycle Man”, che senza misteri mette subito le carte in tavola, e ci mostra come il rock dei Saxon sia si granitico, ma con un cantato sempre “melodioso” tale da non risultare mai, solo rumore... tanto da non risultare mai, senza anima... gli assoli di chitarra son sempre ben composti e perfettamente eseguiti, magari nessun componente di questa band è stato mai ritenuto un talento, eppure il loro sporco lavoro lo han sempre fatto egregiamente. Vi è poi la famosissima “747 (Strangers In The Night)”, cavallo di battaglia dei Saxon, basato sull'intuizione di un semplicissimo riff di chitarra introduttivo, che diviene la colonna portante del brano. E ancora l’acciaio puro di “Wheels Of Steel”, oppure il durissimo e poi “bluseggiante” “See The Light Shining“, brano suddiviso in due parti completamente distinte fra loro, ma perfettamente integrate. La vena blues e melodica, ancora si avverte nella semiballata “Suzie Hold On”, che ancora oggi, a quasi 25 anni di distanza, mi commuove e fa sognare...

L’ho premesso, ho recensito un album di uno dei “miei grandi amori”, è probabile che per questo, l’emozione mi abbia tradito, e che io sia stato troppo di parte, ma una cosa di innegabile posso affermarla, questo disco è una “pietra miliare” nel panorama dell’ Heavy Metal dei primi anni 80...

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