Gli anni '80 musicalmente sono stati un periodo strano, la new wave, il recupero di generi come il punk, la nascita degli Iron Maiden, l'hair metal, il pop e la dance, insomma... Moltissimi artisti hanno dovuto fare i conti con questo decennio, gli AC/DC per la morte del cantante, gli Aerosmith hanno dovuto vedersela con il ritorno dei due chitarristi, pure le icone del rock, i Rolling Stones hanno visto un periodo travagliato...

Ma perché andiamo a parlare di anni '80 ? Semplicemente perché per gli Scorpions nulla è cambiato eccessivamente in questo periodo, dopo l'abbandono di Ulrich Roth successivamente a "Tokyo Tapes", hanno fatto i provini molti chitarristi, ma quello che più ha convinto è stato Matthias Jabs. Si è dunque ripartiti subito con l'album "Loverdrive", succeduto da altri 5 lavori che hanno soddisfatto fans e critica. Dopo di questi durante la tournè di "Love at First Sting" fu registrato un live: "World Wide Live", ovvero il disco di cui parleremo ora.

Tra tutte le cose il gruppo non ha certo perso la capacità di suonare dal vivo, anzi, qui, a differenza dell'eccellente "Tokyo Tapes", la tecnica è molto migliorata, Meine è veramente in stato di grazia e non delude assolutamente... Un live perfetto quindi. Purtroppo nella sua perfezione il disco pecca un pochino di energia, dote che aveva contraddistinto la testimonianza precedente. Tuttavia le canzoni (a mio modestissimo parere) hanno un impatto live ancora più soddisfacente e allora in certi momenti l'emozione salirà veramente alle stelle e non si potrà resistere. Verrà voglia di cantare tutti i ritornelli a squarciagola e gridare insieme al pubblico quando Meine interagisce con esso. Le tracce scelte sono sicuramente le migliori; avrei comunque un appunto da fare sulla scaletta: a mio parere erano anche da inserire due capolavori come "When the Smoke is Going Down" e "Always Somewhere".

Tralasciamo la parte "teorica" per immergerci appieno nel disco.

Dopo l'introduzione intitolata "Countdown" il giro di assoli di "Coming Home" trascina via l'ascoltatore, a me è venuta la pelle d'oca, poi il cantato di Meine è perfetto. Neanche il tempo di riprendersi e partono i veloci accordi di "Blackout", la quale è la riconferma che la band è in formissima. Rarebell tiene benissimo il tempo per un'altra mazzata sonora: "Bad Boys Running Wild", impressionante. "Loving you Sunday Morning" rallenta un pochino il ritmo, ma con "Make it Real" si riparte a mille. Ascoltando "Big City Nights" si perderà la voce a forza di urlare con il piccoletto Klaus Meine, che dall'immagine tutto sembra, tranne che un cantante hard rock. La strumentale "Coast to Coast" fa prendere una pausa a Meine. Arriva la prima ballata del disco, "Holiday", qui presente solo con la parte acustica, perfetta con il solito Meine impeccabile. Ma l'apice si raggiunge a mio avviso con "Still Loving you", definibile pazzesca, il cantante si supera, non storpiando una nota, "Rock you Like a Hurricane" ci ricorda che siamo ad un concerto degli Scorpions e si ritorna a ballare. Molto ben eseguita anche "Can't Live with you", insieme ad "Another Piece of Meat", con "Dynamite" si ha un'altra scarica di riff e assoli a volontà. "The Zoo" farà sicuramente urlare durante il ritornello. A calmare le acque questa volta c'è "No One Like you", che crea un bel pathos durante le parti più tranquille. Finale in puro stile hard rock con le due parti di "Can't get Enough", spezzate dall'eccezionale intermezzo di assoli da parte di Jabs, "Six String Sting", in cui il nuovo arrivato dimostra come abbia poco da invidiare a Roth.

Il live è eccezionale, anche se leggermente carente di quella potenza presente in "Tokyo Tapes". Perché gli Scorpions sono pur sempre gli Scorpions e neanche gli anni '80 sono in grado di modificarli.

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