"Ci sono molte taglie su di voi galantuomini: e le taglie significano denaro. E io, sul denaro, non ci sputo mai sopra"- Joe "Il Monco"(Clint Eastwood)
Dopo "Per Un Pugno Di Dollari" (1964), Sergio Leone torna nel 1965 con "Per Qualche Dollaro In Più", che si colloca come secondo capitolo di quella che passerà alla storia come La Trilogia del Dollaro, che include anche il successivo "Il Buono, Il Brutto e il Cattivo" (1966).
Leone anche in questo film affida il ruolo di protagonista a Clint Eastwood, che veste i panni di Joe detto "Il Monco", cacciatore di taglie in cerca di criminali che potrebbero fruttargli un lauto compenso, affiancato stavolta però da Lee Van Cleef, nel ruolo del colonnello Douglas Mortimer, anche lui in cerca di malviventi.
I due uniscono le loro forze per dare la caccia a El Indio, un sadico, violento e pericoloso criminale interpretato da Gian Maria Volontè; tutto questo non senza un certo antagonismo causato soprattutto dalla loro differenza di età, che crea i presupposti per uno scontro generazionale.
In questo film, Leone continua il lavoro che aveva iniziato con quello precedente e che continuerà con quello successivo: sulle indimenticabili note della musica di Ennio Morricone, e in scene farcite di dialoghi molto spesso ironici, sparisce il mito della frontiera, spariscono gli indiani, spariscono gli eroi positivi che avevano caratterizzato i western precedenti, tipici della tradizione cinematografica americana. Il regista romano sostituisce tutto questo con una serie di personaggi violenti, freddi, cinici e calcolatori (anche se immensamente caratterizzati), pronti a dare la caccia ad un feroce criminale come El Indio non per ripristinare la pace sociale o per un alto e astratto valore di giustizia, ma per il proprio tornaconto personale; che sia la vendetta o dei sacchi pieni di soldi da legare al cavallo su cui montare per attraversare altre zone di questo vecchio, selvaggio come non mai, ma estremamente realistico, West.
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Altre recensioni
Di rupertsciamenna
"Dove la vita non aveva più valore, la morte, qualche volta, aveva il suo prezzo."
"Un susseguirsi di scene violente ma grottesche, fino al duello finale con uno stratagemma geniale."
Di Mayham
“Qui faccio i conti con me stesso... un’emozione troppo grande e troppo intensa, che addirittura non vorrei riprovare.”
“Se ‘Per qualche dollaro in più’ è il film che avrei voluto fare, è perché questo è un film perfetto.”