SHADOW GALLERY "Digital Ghosts" - (inside out - 2009)

Genere: prog-metal

 

Gli Shadow Gallery, paladini del progressive metal più melodico raffinato, sono tornati con l'ennesimo capolavoro, un anno esatto dalla morte del loro singer Michael Baker.

"Digital Ghosts" prosegue la strada segnata dai precedenti "Tiranny" e "Room V" senza stravolgere lo stile, migliorandone se possibile l'equilibrio dinamico: le parti riflessive e quelle più "tirate"sono dosate perfettamente all'interno dei singoli brani; ci sono i tipici cori, le divagazioni strumentali, mai esagerate, mai fuori contesto, assoli pregevolissimi di chitarra e di tastiera; sono proprio loro, con quelle melodie raffinate e mai banali.

Il nuovo cantante è  perfettamente integrato nella parte, e la cosa straordinaria è che non assomiglia per niente al compianto Baker, piuttosto ricorda maggiormente il timbro vocale di Geoff Tate dei Queensryche.

La perla di questo album è "Haunted", un pezzo capace di unire il sinfonismo tipico degli Shadow Gallery ad un'atmosfera malinconica. Cori e tastiere sono protagonisti nella prima parte e sorregono con classe la voce di Brian; quest'ultimo, nella seconda parte più heavy del brano si dimostra estremamente versatile passando con naturalezza da tonalità dolci e pacate ad altre più "cattive". Dopo una breve sessione strumentale, la canzone "esplode" in un duetto Brian/band più arioso, ma sempre venato di commovente malinconia, che rappresenta l'apice emotivo del disco. I minuti finali sono invece  meno cupi, senza perdere comunque quell'alone di "tristezza" che si percepisce un po' in tutto l'album.

Ultimo appunto sulle bonus tracks in cui è presente la voce di Mike: "Two Shadows" e "World of Fantasy", sono due emozionanti ballads caratterizzate  da bellissimi intrecci di chitarra acustica e flauti che riuscirebbero a sciogliere il più duro dei cuori....

Senza dubbio la migliore uscita prog-metal dell'anno.

Yos - 7/11/2009

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