Avevo avuto una giornata di merda al lavoro, e sapere che a Pian del Voglio si era formata una coda di 13 km per un tamponamento non mi rallegrava.
Le marce erano sempre le prime due, intanto che il tempo corrreva. Solo lui a correre sulla Bologna-Firenze quel dì.
Arrivo a Boboli dopo 3 ore e un quarto di sofferenza. E mi dico che forse era meglio andare soltanto a vedere Tom Waits la settimana successiva e buonanotte al secchio... In più ero quasi sicuro che i Sigur Ros mi avrebbero stancato. Non avrei saputo spiegarne il motivo a priori se non con ipotetiche sensazioni... Mi dicevo che alcune "nenie islandesi" - soprattutto se prelevate a Agaetis, ( ) e Takk- le avrei rette, ma un intero concerto chissà.
Scenografia scarna eppure amplissima. Palco con palle potenzialmente luminose e piana del giardino ravvivata da un pubblico che pare attento. Nel Prato delle Colonne tutto è pronto e, non si sa come, dal momento in cui parte la prima nota di Svefn-G-Englar tutto sembra diradarsi. Compresa la mia iniziale, e ingiustificata, ritrosia.
La voce di Jonsi è quella di un Anti-Caronte, che attraverso l'aria trasporta alcuni fortunati passeggeri verso le sponde arieggiate di un bel paradiso.
E le stelle si son viste e si son sentite, e non solo alla fine del Canto! Olsen Olsen, Se Lest, Glosoli, Hoppipolla. Una cavalcata leggera e iniziatica; tanto leggera quanto alle volte pesantissima. Chiedere all'archetto che sfregava le corde di una chitarra violentata nella cruda Untitled #8, o al basso su cui picchietta tamburellante una bacchetta di batteria quando le dita non bastano.
Infine la solita banda in abito bianco e i violini delle Amiina ad accompagnare 90 minuti che difficilmente dimenticherò. Di solito succede per ogni bellezza inattesa. E quando Jonsi chiede venia a un pubblico "da teatro" per il malfunzionamento delle armoniche del piano, lo stesso pubblico parte con applauso menefreghista e sincero. Per stasera non avete di che scusarvi. Immagino che, stasera, perfino qualche statua da giardino abbia apprezzato il vostro stonato sound. Perchè non crederci in fondo; d'altronde, favola più favola meno...
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