Nel 2006, con l'uscita di "Seducia", li abbiamo tristemente persi tra i meandri di un'originalità scarseggiante, tra tentazioni mainstream e varie degradazioni; ma i Silentivm, nati nel 1995 da una costola dei Funeral, impossibile negarlo, sono stati tra i più validi rappresentanti di una scena ormai quasi del tutto estinta, di cui gli unici portavoce ormai rimasti sono (assieme a pochi altri) gli svedesi Draconian, i quali rivestono la loro musica gothic/doom di un velo funereo che non lascia intravedere alcuna speranza, alcuna possibilità di redenzione.

Quello che distingue i Silentivm di "Altum" dalle varie band figlie dei primi My Dying Bride e della letteratura romantica ottocentesca è invece una vitalità ardente e rabbiosa, che spesso riesce a far fronte alla disperazione sempre in agguato con esplosioni sonore cariche di lirismo, ma prive di rassegnazione. "Altum", seconda release per la band finlandese, viene rilasciato dalla Spikefarm Records nel 2001, quando la nuova cantante Riina Rinkinen ancora non militava tra le sue file. Al suo posto troviamo la vocalist originaria Tiina Lehvonen, che nel successivo opus "Sufferion - Hamartia of Prudence" sarà sostituita da Tanya Kemppainen (ex Lullacry, Soulgrind).

Il gruppo rispolvera nelle nove tracce di quest'album il discorso intrapreso con l'acerbo "Infinita plango vulnera", dimostrando di aver assimilato alla perfezione la lezione impartita dai maestri (i My Dying Bride di "The angel and the dark river", i Theatre Of Tragedy di "Velvet darkness they fear"), unendo il retaggio doom delle band ispiratrici alla maestria di un onnipresente e virtuoso violinista (Janne Ojala), all'intimità romantica di uno chopiniano pianoforte, a vellutati arrangiamenti d'orchestra ed alla voce ferita del bassista e leader Matti Aiko (notevolmente peggiorato nell'ultimo disco), che soltanto di rado lascia sfogare la propria rabbia, mantenendosi sofferta e disincantata (nello stile del miglior Vincent Cavanagh), donando di tanto in tanto spazio al canto d'usignolo della bella e dannata compagna di squadra Tiina (è davvero un peccato che svolga semplicemente un ruolo di contorno). Lavoro sopraffino anche da parte della sezione ritmica, che si fa ora semplice sponda sulla quale adagiare l'ininterrotto vagito sinfonico degli strumenti classici, ora burrascosa e graffiante, come nelle conclusive "The sinful" e "The propheter of the Unenthroned" (pregiate da un lacerante growl e rifinite d'immagini sepolcrali e riferimenti religiosi), come per la chitarra solista, che spesso duetta con il violino creando una perfetta alchimia atemporale tra la modernità del metal e la vena ottocentesca dei passaggi classici.

Una descrizione "track by track" sarebbe inutile e noiosa; le emozioni che permeano i vari episodi sono piuttosto omogenee e i Silentivm non sono certo da lodare per chissà quale eterogeneità di soluzioni musicali (sebbene siano chiaramente riconoscibili una prima parte lirica e una seconda maggiormente rabbiosa e violenta, soprattutto nel finale). Ogni canzone è una lacrima che riga il volto, una ferita che lacera il cuore, ma ci vuole sensibilità per poterne afferrare la profondità. Per questo motivo, tutti gli animi romantici che hanno apprezzato, amato e fatto compagna della propria vita l'incredibile leggiadria dei primi album delle band sopraccitate, troveranno sicuramente in quest'opera emozioni fortissime, sincere e toccanti, tra le quali lasciarsi cullare per oltre cinquanta minuti d'intensa malinconia, per sentire sulla propria pelle il brivido dell'eterno legame che lega Eros e Tanathos, amore e morte.

La fragile bellezza di un cigno che delicatamente fende la superficie dell'acqua, di una foglia che in autunno cade a terra senza vita, dello sbocciare di una rosa, di un tramonto visto dalla riva di un lago di montagna, del perpetuo infrangersi delle onde contro la scogliera durante una notte stellata, le lacrime di un amante sconsolato, l'ultimo respiro esalato dalla sua amante… Tutto ciò è racchiuso nelle note di questo non ancora riconosciuto capolavoro.

"… Let me drown within this river, let me drown in this deep silence…
… Where I will be forever painless
"

Elenco tracce e video

01   Revangelis (06:02)

02   Blasphemer (05:50)

03   To My Beloved One (05:29)

04   Painless (05:25)

05   ...Repent... (04:25)

06   Into the Arms of the Night... (05:28)

07   The Lusticon (06:52)

08   The Sinful (06:42)

09   The Propheter of the Unenthroned (06:56)

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