Perché parlare di vapor wave nel 2019? Un genere che è passato di moda da almeno un lustro, e che se anche nel frattempo fosse tornato di moda, ha certamente avuto il tempo di passare di moda un’altra volta? È una bella domanda.

Ne parlo perché quando era il tempo di parlarne io non avevo capito nulla. Quando era il tempo di capire io non capivo. Capito, nikinigaji-klooo-hornykorrea-stigrantakaji? Tu ti permettevi di capire, anzi, ti divertivi a capire … ti trastullavi a capire, quando gran parte del depensiero non capiva, o forse io solo non capivo. Ed oggi che non c'è più nulla da capire, io ho capito… credo di aver capito.

Mettiamola così, ne parlo perché l’effetto sono riuscito ad assaporarlo bene solo ora. Merito delle elucubrazioni di questo Sixthclone.

La scena con Maurizio Costanzo che presenta le poesie di Sgarbi, o l’annuncio della Pierobon mi hanno istantaneamente ficcato nei panni di un uomo del futuro che osserva un filmato ritrovato di una civiltà scomparsa.

L’inquadratura della telecamera che finisce dentro il vano motore di una Uno da l’idea di trovarsi a bordo di un’astronave che precipita in un buco nero.

La vapor riflettendoci è una roba strana, fatta da giovani per un gruppo di non più giovani circoscritto, e quindi con una data di scadenza già nelle premesse. Certe cose devi averle vissute perché ti arrivi l’effetto. È il contrasto tra ricordo e trattamento che ne viene fatto che lo crea. Se non ci sono ricordi che effetto puoi generare?

E in fondo è stato anche un genere molto provinciale.

La sigla del Late Night Show rallentata, stravolta e spalmata su di una pubblicità anni 80, magari di un Joe Montana, e ripresa da un cellulare mentre viene trasmessa da un telefunken modello siamo-scienza–non-fantascenza, fa un effetto diverso a San Francisco rispetto a quello che può fare a Busto Arsizio. Da queste parti funzionerebbe poco. Molto meglio un Guido Angeli in pixel da tubo catodico in evidenza come fughe sporche tra piastrelle, o scritte giapponesi all’ombra delle tette di Tini Cansino, e sopra un tappeto di “presto presto su corriam che comincia bim bum bam” deformato. Tutto questo si che avrebbe un effetto devastante.

Occorrono vapor-onanisti italiani per far vapor fattosa al punto giusto per occhi e timpani italiani. Ne va dell’effetto straniante.

E credo proprio che possiamo permetterci vapor onanisti italiani di livello, perché negarceli? …già perché?

Ve lo ricordate quel flusso di pensieri alessioaleradiano che fu un fulmine a ciel sereno … l’editoriale di tutti gli editoriali? Non fu pure quella una presa per i fondelli vaporosa? Una presa per i fondelli per qualsiasi cosa venga in mente, la prima va bene, basta venga partorita da una mente a sua volta partorita entro la fine degli anni settanta. Se sei nato già a metà ottanta non puoi ritenerti prendibile per il culo a questo modo, mi spiace.

Carico i commenti... con calma