Storia essenziale della musica elettronica
XI. Skinny Puppy e seconda era Industrial
La Fabbrica della Morte aveva diffuso nell'aria i fumi soffocanti e grevi dell'era industriale, nell'epoca in cui il nuovo decennio si annunciava colmo di contraddizioni sociali, politiche e culturali. All'alba degli '80 almeno tre correnti fondamentali si divisero le ceneri dell'ingranaggio infernale targato Throbbing Gristle: la scuola inglese dei Cabaret Voltaire, Clock DVA e Coil (fondati dal reduce Christopherson), il collettivo tedesco degli Einstürzende Neubauten e l'ensemble canadese degli Skinny Puppy. Nel più notevole dei paradossi artistici, i collettivi inglesi si distaccarono sensibilmente dalla lectio orridgiana definendo una musica slegata da rappresentazioni truculente e sostanzialmente mirata al prodotto discografico (i Coil di fatto portarono all luce l'effetto più commerciale dell'industrial music, snaturandone in breve il significato primordiale), mentre sia nell'imprevedibile Germania degli Einsturzende, sia nell'ancor più inaspettato Canada di Nivek Ogre e soci, l'industrial eruppe in tutto il suo impeto violento e belluino. I tedeschi, ancorati al talento multiforme di Christian Emmerich, virarono subito verso i lidi della musica concreta forgiando un avanguardismo artistico-culturale assolutamente originale nell'ambito dell'Europa industriale: armandosi di martelli pneumatici, barili, seghetti metallici e quant'altro fosse destinato a produrre il più sgradevole dei rumori, gli Einstürzende furono in grado di partorire un'arte che era al contempo musica e rappresentazione orgiastica. Destinati però ad un successo più squisitamente popolare furono i canadesi Skinny Puppy, nella figura di quel leader controverso che fu Nivek Ogre, vera e propria neoreificazione dell'estro occulto di Genesis P.Orridge.
Nati nel 1982 a Vancouver per mano di Ogre (al secolo Kevin Ogilvie) e del batterista cEvin Key (Key Kevin William Crompton), gli Skinny Puppy diedero subito prova, attraverso i primi lavori, di delineare nettamente i tratti della loro estetica musicale, prendendo le distanze dal caos rumoristico dei Throbbing Gristle in favore di un uso più convenzionale degli strumenti messi a disposizione dall'elettronica: sintetizzatori, drum-machines, tastiere e campionatori diventarono in breve gli interlocutori principali dell'incubo industriale dei canadesi. Il primo sasso gettato nello stagno fu l'eclettico "Bites" del 1985, già esempio mirabolante della poetica Skinny: sostenuto da una promozione live accattivante, Nivek Ogre si pose subito come cantore moderno del male di vivere estraendo dal suo vaso di Pandora le aberrazioni più cruente e ferine dell'età contemporanea; in uno scenario afflitto dai sempiterni conflitti politici, epidemie, violenza su umani e animali gli Skinny Puppy urlarono il proprio dolore sordo attraverso le esibizioni masochistiche di Ogre e una forma canzone radicata nel più catatonico dei flussi di coscienza. A tal riguardo "Assimilate", apripista dell'album e suo pezzo forte, fu quanto di più indicativo: in un tappeto sonoro troppo danzereccio per ricondurre alla mente il sound Throbbing, Nivek Ogre con voce luciferina si diletta a sceverare nell'ordine riferimenti al disagio dell'uomo contemporaneo, AIDS, esperimenti sugli animali, concedendo al tessuto elettronico un tormentone danzante quale "Rot and assimilate, so hot to annihilate", a stretta conferma della sostanza autolesionistica e marcescente della band canadese. Nivek Ogre plasmò a breve la corrente concettuale degli Skinny, imponendo le sue salde convinzioni circa la difesa dei diritti umani e diventando quindi controverso paladino di una morale che avrebbe forse fatto sorridere qualsiasi seguace dei più annichilenti Throbbing Gristle. Così se "Mind: The Perpetual Intercourse" (1986) fu il disco della riflessione sulla condizione umana, e "Cleanse Fold and Manipulate" (1987) ebbe il suo da fare tra AIDS, aborto e questioni religiose, nel 1988 fu "VIVIsectVI" a denunciare uno degli argomenti più cari alla causa ogriana, il rispetto dei diritti animali, in una sorta di concept ove venivano messe alla gogna le contemporanee pratiche di vivisezionamento e annesse esecuzioni sommarie. Ciò in cui gli Skinny Puppy riuscirono meglio fu l'accattivamento visivo delle folle, quando con lunghi ed estenuanti esperimenti come la versione video di "Testure", felicemente realizzata in un contrappasso in cui è un umano a essere vivisezionato, seppero diffondere, censure permettendo, realtà letali a mezzo televisivo.
Proprio in seno alle deprecazioni nei confronti del clima censorio, nel 1989 vide la luce il capolavoro espressionistico del collettivo canadese, il lancinante grido di "Rabies". Alimentato dall'ottimo contributo di Dwayne Goettel - acquistato due anni prima - alle tastiere, da un particolare ossequio ai campionamenti digitali e alla produzione musicale di Al Jourgensen dei Ministry, si pose come lavoro mainstream del gruppo, dotato di una sostanza impetuosa e icastica mai riscontrata prima. Se "Rodent" apre le danze attraverso un trionfo di campionamenti musicali e vocali prestati alla sala da ballo, è "Hexonxonx" a esplodere in un ballo marziale ben acconciato dal consueto flusso di coscienza di Ogre: tra i capolavori della band canadese, si pone quale una delle espressioni vocali più violente di Nivek, in una filastrocca furente ove tutto conduce all'urlo sciagurato del "Taking blame" che è al contempo accusa e liberazione. In perfetto stile metal industrial è poi la nevrotica "Tin Omen", altro roccioso monolito ove la sezione chitarristica targata Jourgensen segue la scia della frenetica "Fascist Jockitch", apocalissi rumorosa ove Ogre, Key e Jourgensen sembrano rincorrersi come galli da combattimento. C'è però un capolavoro musicale e concettuale, e questo è "Worlock", punto cruciale del processo di annichilimento cosmico cui accede Nivek Ogre consumandosi in uno dei più composti drammi folli dell'intera produzione Skinny Puppy. In "Worlock" la band di Vancouver accede a un linguaggio visivo che supera quello musicale, con buon supporto del consueto videoclip effettuato con stralci di horror anni '70 e '80, leggendaria pellicola che a ulteriore riprova della denuncia da parte di Ogre dell'eccessiva rigidezza della censura europea, verrà estromessa da MTV con buona pace di molti esteti inclini alla faciloneria. Nivek canta dapprima in maniera ordinata, senza strafare, in perfetta sintonia coi synth di Goettel, con voce manipolata e accedendo ad un linguaggio che abbandona sovente la forma slegata del flow of consciousness: è la follia composta dell'Ogre che nutre uno sguardo distaccato nei confronti dell'esistente, la lucida e disperata presa di coscienza del fatto che "Soft Spoken changes nothing", un ragionato taccuino esiziale in cui vengono annotati appunti sparsi. Ma in breve, dopo aver sviscerato nei suoi contorni più atroci il male di vivere, Nivek accede al più accorato dei lamenti umani; la metamorfosi si compie nella voce non più modificata elettronicamente ed è l'Ogre uomo che con voce normale grida dal suo abisso doloroso la crudeltà dell'esistenza: "View so cruel" è la nenia disperata che nasce dalla consapevolezza della temporalità umana, il canto di dolore che vive nell'Ogre uomo e non nella sua copia distorta elettronicamente. "Worlock" è il capolavoro della poetica degli Skinny Puppy, l'essenza intrinseca di un'estetica che è partecipazione dolorosa all'esistente. Nel disco compaiono inoltre almeno un paio di prove mirabolanti di Key e Goettel come "Rivers" e "Choralone".
La parabola Skinny Puppy darà ancora alla luce due buoni lavori: "Too Dark Park" (1990) e "Last Rights" (1992), capaci di confermare l'abilità, da parte del gruppo, di aver saputo fornire quasi un decennio di musica ad alti livelli. Le divisioni interne prima, e la morte di Goettel nel 1996 dopo, definiranno il declino della band ormai esausta e priva di ispirazione. Ma permarrà ancora per decadi lo strazio di Ogre, la litania dolente di una landa brulla e inospitale e della
sua
vista così crudele.
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