Cazzo che botta! Cazzo! Non mi vengono parole migliori per descrivere la prima impressione all'ascolto di "Dopesmoker". Settantatrè minuti della musica più dura che mi sia mai capitato d'ascoltare. Un monolite sonoro inquietante, sovraccarico di senso per l'espressione di un linguaggio grezzo e violentemente elementare. Un disco deliziosamente insostenibile.

"Dopesmoker" è la versione embrionale dell'album "Jerusalem" - vedi l'ottima recensione di humax4 - che esce nel 1999 e sancisce la fine dei giochi per gli Sleep (Matt Pike andrà per la sua strada con gli High On Fire). Ora, dimenticate tutto e cercate QUESTO disco - ripescato nel 2003 dalla TeePee Records - ovvero il nastro originale della registrazione live-studio privo di missaggi aggiuntivi e che rispetto all'ufficiale "Jerusalem" è semplicemente più cattivo, più pesante e più estenuante. Con l'aggiunta di una seconda traccia, "Sonic Titan" che rende obbligatorio l'acquisto: non scherzo, non è un consiglio. Dovete farlo.

Provate ad ascoltare "Dopesmoker" almeno una volta e sporcatevi. Poi potrete lasciare il disco a prendere polvere nello scaffale ma VA BENE COSI'. È l'esperienza, quella d'aver superato questo ascolto, che è importante. Perché questa musica è la perfetta articolazione dell'inarticolato. Un oceano di suono in detonazione, il buio elettrico. Cristosanto!!! ...non c’è forma né struttura, nulla! Lo scorrere lavico ed incandescente di sonorità distorte che colano lente e si raccolgono in una matassa scura di suoni ibridi tra stoner e doom, che polverizza le sinapsi e abbassa brutalmente la soglia dell'attenzione.

Sbatto contro il guardrail, riapro gli occhi, sbando, mi rimetto in carreggiata... la fiancata destra del furgone è lamiera accartocciata e un faro si è rotto... non riesco a... dovrei accostare e fermarmi, dormire magari... io non... non riesco nemmeno ad abbassare il volume dello stereo... le ruote sfregolano sul ciglio della strada, adesso rallento e... non ce la faccio, mi si chiudono di nuovo gli occhi.

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