E' Agosto, precisamente il giorno successivo al mio compleanno, e come (quasi) ogni Sabato mattina della settimana, la sveglia delle 9:00 mi avvisa che è ora di andare a fare una bella suonata con Sem. Dopo un rapido ed obbligatorio caffè, ci dirigiamo verso la stanza dove siamo soliti suonare, e poco prima di iniziare Sem fa partire una canzone (trovata per caso la sera prima nel web) dallo stereo della macchina. Appena trascorsi tre minuti, "fantastico" è la prima cosa a cui penso. La seconda cosa è invece l'ascolto dell'intero disco una volta tornato a casa. Dovevo farlo.
Il primo brano dell'album si intitola "Thing of Gold". Viene subito proposto un jazz moderno, diretto, ben composto e suonato con ottimo stile (mi ha stupito l'aver letto che si tratta di un disco registrato durante una sessione dal vivo di fronte a diversi spettatori). L'esecuzione dei circa venti musicisti è impeccabile, e la naturalezza con cui riescono a fondere il jazz con inserti funk, rock (a volte anche progressive) è l'elemento che mi ha preso di più. Come appena anticipato, proseguendo, il disco mostra varie influenze, che però non sovrastano troppo sulla linea jazz che si mantiene per tutti i brani.
E' poi all'ascolto di "Minjor" e "Binky" che mi rendo conto di avere a che fare con un album divertente, di facile ascolto e, sopratutto, felice. In generale, il disco non ha niente di particolare (in termini di genere proposto) in confronto ai suoi simili, e la mia opinione è: "che problema c'è? Godetevi un po' di musica di qualità!"
Consiglio l'ascolto anche a coloro che per il genere non hanno l'orecchio avvezzo. L'album non ha pretese, è puro intrattenimento, e composto con gran gusto musicale. Ottimo esempio che la musica oggi non è solo lo schifo che si sente ovunque, ma nasconde ancora grandi potenziali.
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