"Tubi percorsi da Neon Congelato" (da "Rockstar" del Dicembre '97)

Diventare X era quello che nel '96 Chris Corner si prefiggeva e probabilmente, visto il nome del Progetto che ha fondato con il nuovo Millennio, "IAMX", c'è pure riuscito.

Mai titolo fu più azzeccato per un album che a 11 anni di distanza suona ancora sospeso tra l'indefinito ed il glaciale ma terribilmente elegante, di quel ricercato che però non diventa mai stucchevole.

Non so se chi, come il sottoscritto, ascoltò "in diretta" quest'album ebbe la mia stessa sensazione e cioè che difficilmente il Pop Elettronico del progetto di Reading avrebbe avuto vita facile con il passare delle Stagioni e degli Anni ma, è un fatto, che l'assoluta invisibilità che "godettero" presso Critica e Media i pur belli e successivi "Splinter" e "Bloodsport" diede conferma all luogo comune che non si può stare con il piede in due staffe a meno che tu non sia già un'Icona Conclamata...

Il problema si potrebbe chiarire con le espressioni "Commerciale ma non abbastanza, Ricercato ma troppo Pop", ed è infatti questo essere indefinito che potrebbe essere il punto debole (per chi poi l'Album te lo deve pur far vendere) di "Becoming X" ma se per un attimo si mettono via inutili pregiudizi legati all'epoca e di conseguenza al Genere (il Trip Hop) che allora fagocitava in se qualsiasi cosa purchè un minimo in tema (e quindi anche questo disco, pur essendo Trip Hop quanto i Tool sono Hair Metal), si finisce per capire che lo "svolazzare esitante" di quest'Opera Prima è, in realtà, il punto di Forza e la caratteristica per cui ancor oggi si gusta ancor fragrante come una brioche appena sfornata, anche se l'atmosfera glaciale del dischetto fa apparire sballato il paragone...

Un anno fa cominciai con il recensire il loro (per ora) ultimo disco e ora mi ritrovo in questo cammino, volutamente a ritroso, a parlare del primo mentre è abbastanza fresca una voce che li vede al lavoro per un quarto Lp "SP5", (che in realtà come si capisce dal titolo sarebbe il quinto visto che un "SP4" non vide mai le stampe e le cui canzoni finirono ad essere incluse tra le cose degli IAMX) ed è inutile dire che questa cosa mi emoziona molto e da più senso ad uno scritto, che essendo il mio terzo su questo gruppo, avrebbe poco (poi dipende...) da dire.

Il poco è relativo alle note biografiche che potrete leggere e alle influenze Elettro e Dark Wave di Corner & Co di cui è anche abbastanza superfluo parlare, avendolo già fatto a iosa, cose invece più importanti da far notare per chi avesse ascoltato solo altri loro lavori è che qui a cantare non è Chris ma, come voleva la moda del tempo, una dolce signorina dal nome Kelli Dayton destinata ad essere ricordata solo per (l'ottimo, comunque) lavoro fatto qui e, inoltre, che se cercate le atmosfere Spleen del loro secondo Album ("Splinter") non le troverete.

Qui non c'è sofferenza esistenziale, qui c'è solo attitudine per un'eleganza sonora ed una freddezza programmata che finiscono incredibilmente per ammaliare, sostenute come sono dalla voce sottile ma sensuale della Dayton e da un groove appena accennato ma abbastanza palpitante da rimanere estremamente vitale...

...e poi l'ellettrominimalismo di "How Do", i violini "finti" di "Walking Zero", il ritmo quasi dance di "Spin Spin Sugar" , il fascino Darkeggiante di "Tesko Suicide" e "Low Place Like Home" ed ovviamente il Pop d'Autore di "6 Underground" sono motivi più che validi per riscoprire un disco spesso confuso nel calderone dell'easy listening fin troppo scontato.

Io mi fermerei qui... nei commenti mi farete notare se ho detto abbastanza, troppo, o troppo poco, per il resto Buon Inverno popolo di DeBaser...

Diventando X, essere leggeri ed indecisi, spaventati da un nuovo millennio che sta per arrivare ma stanchi del nichilismo dominante la fine di quello che stiamo per lasciare, Diventando X per difenderci e continuare a vivere ed essere felici, invisibili ai nemici ma presenti per chi, anche solo per un attimo, ci ha amati...

Io Sono X.

Mo.

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