Se io chiedessi di un certo tipo di Metal detto appropriatamente Thrash Metal, che risposte potrei sentirmi dare? Posso provare... e sicuramente mi sentirei piovere addosso una pioggia di "1986!", "Slayer!", "Metallica!", "Megadeth!"... questo per chi considera solo le band della celebre Bay Area Californiana.
Di nomi celebri il Thrash Metal, invece, ne ha anche in Europa; uno di questi nomi corrisponde a quello della band di "Onkel" Tom Angelripper, i tedeschi Sodom.
Il trio, formato da Angelripper al basso e alla voce, Frank Blackfire alla chitarra e Chris Witchhunter ai tamburi, inizialmente tacciato di totale incapacità e impreparazione tecnica, si fa un nome nella scena tedesca con l'ottimo "Persecution Mania" nel 1987, per raggiungere poi l'apice del proprio successo con qusto "Agent Orange" nel 1989.
"Agent Orange" è probabilmente oltre che l'apice a livello di fama, anche l'apice a livello musicale della band, che propone un Thrash molto diretto, senza fronzoli o soluzioni strane, senza troppo distaccarsi dallo stile che aveva caratterizzato il precedente "Persecution Mania"; il tema dominante è ancora la guerra, come facilmente si può intuire dal titolo, "Agent Orange", il Napalm.
Proprio di bombardamenti e di Napalm parla la devastante title track, una vera perla Thrash, che alterna momenti più cadenzati a sfuriate pazzesche, dove la batteria sembra quasi avere problemi a seguire la sporchissima voce di Tom, ma al suo termine, nessuna tregua, e la battaglia continua con "Tired And Red", velocissima e dall'aria monocorde, lascia sfiatati quando si giunge a un inaspettato solo di chitarra classica, che smentisce cosi l'impressione iniziale. E se "Incest" è una canzone densa di cambi di ritmo, tanto da dare l'impressione di essere formata da almeno tre canzoni diverse attaccate una all'altra, con "Remember The Fallen" appare, per la prima volta, un mid tempo, e come mid tempo si apre anche "Magic Dragon", dove il Drago in questione è un bombardiere AC-47, ma di nuovo, sorpresa, riecco la velocità folle e distruttiva di "Tired And Red", mentre la cinica e feroce voce di Angelripper spietatamente descrive l'infuriare del bombardamento per passare poi nella successiva "Exibition Bout" a parlare di un tema assolutamente nuovo alle mie orecchie, la corrida, con occhio ovviamente indignato e critico.
Quest'album è un continuo alternarsi di velocità e lentezza, una sorpresa continua, e sorprendente e strana appare "Ausgebombt", una canzone dalle tonalità allegre, quasi punk, il ritornello della quale esprime pienamente, per chi, come spesso accade, avesse dubbi, da che parte sono schierati i Sodom: "No Trade with Death No Trade with Arms Dispense the War Learn from the Past". "Baptism of Fire" subito termina quest'allegria, e ancora, cupamente, ci rituffiamo nelle atrocità della guerra, ma le sorprese ancora non sono finite, e dopo quest'ultima battaglia ecco a chiudere l'album la cover di "Don't Walk Away", dei britannici Tank, cover che al solito, come un pò tutte le cover di casa Sodom, viene snaturata e distorta, e si amalgama abbastanza bene all'interno dell'album.
Riassumendo, "Agent Orange" è un album assolutamente vario da collocare subito a fianco dei capolavori del 1986, un album per forza di cose sconsigliato a chi predilige un Thrash più melodico alla Metallica-Megadeth, e più adatto invece agli amanti del Thrash duro (Slayer per intenderci) e del Death. Un'album che sicuramente merita diversi ascolti prima di poter essere apprezzato pienamente.
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