«M-16: fucile d’assalto di grande affidabilità appartenente alla famiglia delle armi leggere, capace di perforare diversi veicoli blindati. Introdotto dall’esercito U.S.A. durante la guerra del Vietnam, possiede un’ergonomia quasi perfetta: il trasporto in battaglia è facilitato grazie ad un buon bilanciamento e ad una discreta leggerezza. Estremamente preciso consente ingaggi su distanze ben superiori ai 300 metri richiesti.»

Con questa premessa non voglio assolutamente invogliarvi a comprare questo “signor fucile” (già ci bastano i vari kamikaze!), ma voglio solo farvi capire su che basi belliche prende vita questo mostruoso disco.
M-16 si basa sulle astrazioni della guerra del Vietnam, risultando come una mistura tra sonorità thrash e vocalizzi death!

Ultimo tra le uscite discografiche (fra poco torneranno a registrare, se non l’hanno già fatto) questo disco si presenta come un vero massacro sonoro, pronto a indurre chicchessia verso un folle headbanging.
L’album viene pubblicato nel 2001 dalla consueta casa discografica Steamhammer e segna il ritorno del tank tedesco ai livelli ottimali di “Agent Orange”.
Non è un capolavoro come il disco appena citato (lí eravamo nel ’89), ma è senz’altro un grande disco che spacca a dovere! Non conosce pause e va via veloce come un f-12 e potente come una corazzata! Con “m-16” si viaggia sempre a tavoletta e non si smette più di dimenare il cranio!

Il trio, guidato dalla figura portante Tom Angelripper, sa come si realizza il vero thrash metal, capace di far ribollire le vene a qualsiasi individuo. Non trascurano niente, a partire dai testi che per un ascoltatore superficiale potrebbero sembrare guerrafondai . E questo è assolutamente sbagliato. I Sodom cercano di esprimere un messaggio opposto a quello della guerra, anche se affrontano le tematiche odierne con molto sarcasmo e rudezza.

Le spietate sonorità colmano tutto il disco, visto come un crocevia tra death e thrash. Tra i frammenti di empietà che invadono l’album segnalo “Among The Weirdcong”, “I Am The War” meramente devastante, e “Napalm In The Morning”.
Da sganasciarsi dalle risate la cover “Surfin Bird”, che molti di voi sicuramente ricorderanno in un famoso spot che girava in tv qualche anno fa, pubblicizzando uno scooter (se scrivo la marca mi picchiano).

Un bel ritorno del thrash metal insomma, che spazza un po’ via la cacca che oggigiorno invade il mercato metal.

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