So che adesso dovrei scrivere una recensione musicale, ne sono ben consapevole. Perdonatemi, ma non ci riesco. E' per questo che questo duo norvegese si chiama "Solefald": è il Tramonto dei confini. Il suo emblema è l'Oltre: oltre il Metal, forse anche oltre la musica. E la musica di questo disco è rossa e dai bordi neri: ce l'hanno detto loro stessi. Il resto è poesia

Spremete tutti i gruppi Black satanici e/o oltranzisti che vi pare; strizzateli, sondateli. Non troverete nemmeno una goccia dell'oceano di magia che giace in "The Linear Scaffold", prima perla dei due geni, dove il genio è follia caratterizzata dal successo: Lars Nedland e Cornelius Jakhelln. Due artisti che non si possono spiegare, che non si lasciano spiegare.

Potrebbe bastare il dipinto scelto come copertina, "The Return Of The Sun" di Odd Nerdrum, ad illustrare ciò che abbiamo innanzi. Il Sole ritorna, per illuminare una terra glaciale e crudele come quella norvegese, di cui i Solefald sono da sempre innamorati e a cui rendono omaggio, portando, assieme ad altri eroi (Arcturus, In The Woods...) una lama di luce tronfante che squarci l'oscurità di pece e zolfo del Black tradizionale: l'Avanguardia.

Un'opera complessa, che prova ad inquadrare la natura poliforme di quell'essere sempre definito, ma che sfugge ad ogni definizione: l'uomo. La conclusione di "When The Moon Is On The Wave", poema di Lord Byron, è il sugo di tutta la storia: lo scream acido e sgraziato di Cornelius si fonde col tessuto setoso e cristallino del pianoforte. Il brutto anatroccolo e il cigno reale. Ma anche il dionisiaco e l'apollineo, la malvagità e la benevolenza, la contesa e l'amore: in queste otto tracce e in questi ultimi respiri sono condensati i principi empedoclei dell'intero Universo. Filosofia, pianure acustiche, cime sinfoniche, scoscesi pendii Black, perfino uno scacciapensieri italiano: c'è tutto, dentro questo piccolo oggetto circolare.

E infine, fatevi un favore: se avete trovato la vostra metà, giungendo così all'unità originaria, fate risuonare in voi le note di "Tequila Sunrise", andate da lei e abbracciatela, in una stretta che non finisce più. Ricordate: la felicità non è avere ciò di cui si gode, ma godere di ciò che si ha.

"The Linear Scaffold": emozioni, lacrime e fantasia. Ovvero, tutto ciò che l'uomo contemporaneo va perdendo. Ma i Solefald lo sanno bene; ecco perché ce le regalano. Grazie.

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