Con il bellissimo "Washing Machine" la vena creativa dei Sonic Youth sembrava rigenerata dopo le ultime prestazioni, meno originali e più tendenti al mainstream.
E così nel 1998, dopo una serie di EP sperimentali pubblicati per l'etichetta SYR, esce "A Thousand Leaves", il nuovo e attesissimo disco della Gioventù Sonica.

Con "A Thousand Leaves" Moore & compagni ammorbidiscono ulteriormente il loro sound, preferendo intrecci chitarristici raffinati all'oltranzismo noise dei primi album, ormai sempre meno presente nelle loro ultime produzioni.
E il disco in questione non fa che confermare quanto di buono avevamo ascoltato in "Washing Machine": si parte con "Contre Le Sexisme", dove il rumore di sottofondo accompagna il canto appiattito di Kim Gordon, seguita da altri pezzi bellissimi come il singolo "Sunday" (bellissimo video!), "Wildflower Soul", il tributo ad Allen Ginsberg "Hits Of Sunshine, 11 emozionanti minuti cantati sottovoce dall'immenso Thurston Moore, "Karen Koltrane" e la lentissima "Snare, Girl", dai tempi lenti e dilatati simili ad "Unwind".

Forse in un paio di pezzi ("The Ineffable Me", Heather Angel") l'invettiva polemica di Kim Gordon sembra un po' fuori luogo, ma sono solo momenti saltuari, che non intaccano la bellezza del disco, un vero gioiellino nella discografia sonica.
E poco importa se "A Thousand Leaves" non ha avuto il successo di vendite sperato: pur restando un album sottovalutatissimo, è sicuramente uno dei vertici toccati dalla band newyorkese nella loro carriera ventennale, una carriera che non ha quasi mai conosciuto momenti di declino, e il recente e ottimo "Sonic Nurse" ne è una conferma. Mitici.

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