Ci siamo. Il viaggio della gioventù sonica arriva a compimento nel 1987 con "Sister", tra i migliori album dei quattro di New York. Qui è presente un suono sereno e pulito, con i famosi riff esemplari di Lee e Thurston e la batteria "sonica" di Shelley.

Si parte con la splendida Schizophrenia, esempio della compattezza raggiunta dal gruppo. Questa incredibile canzone è caratterizzata dalle splendide chitarre e dalle voci di Thurston e Kim, tra i capolavori del disco, e dei Sonic Youth.
L'altro capolavoro del disco è la velocissima Stereo Sancity, che riesce ad evocare emozioni uniche grazie alle chitarre distortissime e alla voce esemplare di Moore.
Che dire? Le altre canzoni non sono da meno.

Qui finalmente si è raggiunta la purezza del suono sporco e rumoroso tanto noto come "Noise", di cui questi quattro signori ne sono i principali esponenti e che siano fonte di ispirazioni per gruppi come Pavement, Nirvana e Blonde Redhead (in questi ultimi milita come produttore Steve Shelley).
È difficile riconoscere nei Sonic Youth un punto debole, e se il recente "Sonic Nurse", tra l'altro gradevole, non è all'altezza dei leggendari precedenti dischi, presenta dei brani killer come "Pattern Recognition", a testimonianza che la gioventù sonica non è ancora tramontata...

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